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Autore: admin

Cervicale e mal di denti: esiste davvero un collegamento?

Hai mai pensato che quel fastidioso dolore cervicale possa nascere proprio dalla bocca? La cervicale e il mal di denti sono disturbi spesso considerati separati, ma in realtà hanno un collegamento molto più stretto di quanto si immagini.

In questo articolo scopriamo insieme come capire se i problemi cervicali derivano dai denti e quali sono i trattamenti odontoiatrici più efficaci.

Il mal di denti può causare la cervicale?

Il dolore cervicale, che coinvolge collo e spalle, viene comunemente attribuito a posture scorrette, stress o contratture muscolari. Tuttavia, pochi sanno che anche l’occlusione dentale (il modo in cui i denti superiori si incontrano con quelli inferiori) può influenzare notevolmente il benessere della cervicale.

Quando l’occlusione non è corretta, infatti, la mandibola lavora in modo disarmonico, creando tensioni muscolari che dal viso si trasmettono al collo, causando dolore persistente.

Quali sono le principali cause della cervicale?

Le cause della cervicale sono molteplici e non sempre evidenti. Tra le più frequenti troviamo:

  • Cattiva postura.
  • Stress e tensioni emotive.
  • Sforzi fisici intensi o movimenti bruschi.
  • Problemi mandibolari e malocclusioni dentali.
  • Artrosi cervicale o altre patologie della colonna vertebrale.

Identificare con precisione la causa è essenziale per risolvere il problema alla radice.

Quali sono i sintomi principali?

Per capire se il dolore cervicale ha origine da un problema dentale, fai attenzione a questi sintomi:

  • Dolore cervicale accompagnato da fastidi dentali o sensibilità ai denti.
  • Rumori articolari o “click” mandibolari durante l’apertura o la chiusura della bocca.
  • Tensione o affaticamento della mascella, specialmente dopo aver masticato o parlato.
  • Dolore cervicale accentuato durante la notte o appena svegli, sintomi del bruxismo (il digrignamento notturno dei denti).

Se riscontri uno o più di questi sintomi, potrebbe essere il momento giusto per consultare uno specialista in gnatologia.

Come avviene la diagnosi?

Durante la visita gnatologica, analizziamo attentamente la relazione tra mandibola, denti e cervicale. Effettuiamo esami specifici con tecnologie all’avanguardia e test funzionali sulla masticazione, per individuare rapidamente eventuali malocclusioni o altri problemi mandibolari.

Quest’analisi dettagliata permette di identificare con chiarezza l’origine del problema cervicale e pianificare tempestivamente il piano di cura più opportuno.

Trattamenti odontoiatrici per risolvere il dolore cervicale

Il trattamento più diffuso per la cervicale da mal di denti è l’utilizzo di un bite personalizzato. Questo dispositivo viene indossato durante la notte per correggere la posizione mandibolare e alleviare così le tensioni muscolari.

Nei casi più complessi può essere necessario ricorrere a trattamenti ortodontici specifici per ristabilire una corretta occlusione dentale e prevenire future ricadute.

Conclusione

Non trascurare il dolore cervicale sperando che passi da solo. Un intervento tempestivo può fare la differenza per il tuo benessere e la tua qualità di vita.

Al Centro di Odontoiatria Grangia troverai la Dott.ssa Vanini specializzata in gnatologia quindi nei problemi mandibolari e cervicali, pronta a prendersi cura della tua salute in modo completo e personalizzato.

Prenota una visita con la nostra specialista: insieme troveremo la soluzione migliore per te!

Implantologia a carico immediato: ritrova il tuo sorriso

Se hai perso uno o più denti a causa di carie, malattie gengivali o traumi, potresti considerare l’implantologia a carico immediato come la soluzione ideale per ritrovare il sorriso.

Grazie all’impiego delle più recenti tecnologie e di materiali all’avanguardia, gli impianti dentali rappresentano una delle terapie migliori per la sostituzione dei denti mancanti, offrendo stabilità, sicurezza e risultati estetici eccellenti.

Cos’è l’implantologia a carico immediato

La tecnica dell’implantologia a carico immediato è un approccio innovativo che permette di fissare i denti provvisori sugli impianti dentali subito dopo l’intervento o entro poche ore, evitando lunghi periodi di attesa tra l’inserimento degli impianti e l’applicazione delle protesi.

Come funziona l’implantologia a carico immediato?

Grazie a questa tecnica, il paziente può uscire dallo studio con i denti fissi lo stesso giorno dell’intervento, senza dover attendere lunghi mesi per il processo di osteointegrazione. L’osteointegrazione è infatti la capacità dell’impianto di integrarsi e fondersi insieme all’osso mascellare o mandibolare, fornendo una base solida per la protesi.

Tuttavia, non sempre è possibile ricorrere all’implantologia a carico immediato. Affinché questa procedura abbia successo, è essenziale che il paziente presenti una buona quantità e qualità di osso. Anche nei casi in cui l’osso è molto “morbido” e non si riesca ad eseguire un carico immediato, è comunque possibile sostituire i denti mancanti dopo un periodo di tempo leggermente maggiore, generalmente tra i 4 e i 6 mesi.

Vantaggi degli impianti a carico immediato

benefici di questo tipo di trattamento sono molteplici:

  1. Tempi ridotti: l’impianto viene posizionato subito dopo l’estrazione del dente (se necessario) con i denti fissi provvisori nella stessa seduta consentendo un notevole risparmio di tempo e sedute.
  2. Minor numero di anestesie: riducendo il numero di interventi, diminuisce anche il ricorso all’anestesia.
  3. Estetica immediata: il paziente evita il disagio di rimanere senza denti o di indossare protesi provvisorie mobili, ottenendo un sorriso naturale fin da subito.
  4. Comfort: i denti provvisori fissati agli impianti forniscono subito stabilità e funzionalità.

L’implantologia a carico immediato è dolorosa?

Una delle preoccupazioni più comuni dei pazienti è il dolore. Con noi puoi stare tranquillo: grazie a una corretta anestesia locale, durante l’intervento non sentirai alcun fastidio. Inoltre, anestetizzare l’osso risulta spesso più semplice rispetto a un dente.

Al termine dell’operazione, consigliamo di assumere antidolorifici qualora fosse necessario, sebbene molti pazienti non ne sentano il bisogno, soprattutto per gli interventi più contenuti.

Se la paura del dolore persiste, abbiamo comunque una soluzione. Da anni collaboriamo con anestesisti esperti per offrire la sedazione cosciente. In questo modo, rimarrai sveglio ma in uno stato di profondo rilassamento, affrontando l’intervento senza ansia o timori.

Conclusione

Se stai cercando uno Studio Dentistico a Cantù per una consulenza sugli impianti dentalicontattaci. Il team del Centro di Odontoiatria Grangia sarà felice di aiutarti a sorridere di nuovo. Ti aspettiamo!

Bruxismo nei bambini: come riconoscerlo e cosa fare

Hai notato che il tuo bambino digrigna i denti nel sonno? Quel rumore stridente, percepito soprattutto durante la notte, potrebbe essere un segnale di bruxismo infantile. Si tratta di un fenomeno piuttosto comune, che nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente con la crescita. Tuttavia, in alcuni casi, può diventare persistente e influire sulla salute orale del piccolo.

Scopriamo insieme cos’è il bruxismo nei bambini, quali possono essere le cause e come intervenire per garantire il benessere del tuo bimbo.

Cos’è il bruxismo nei bambini?

Il bruxismo è un’attività involontaria caratterizzata da digrignamento o serramento dei denti, che si verifica spesso durante il sonno. Può manifestarsi sin dalla comparsa dei primi dentini e, di solito, tende a diminuire con l’età. È classificato come un disturbo del movimento del sonno e può riguardare sia i denti da latte che quelli permanenti.

Si distinguono due tipi principali di bruxismo:

  • Bruxismo notturno: il bambino digrigna i denti mentre dorme, senza rendersene conto.
  • Bruxismo diurno: si presenta durante il giorno, spesso in risposta a stati di tensione o come abitudine involontaria.

Perché i bambini digrignano i denti?

Le cause del bruxismo nei bambini non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che siano dovute a una combinazione di fattori fisici, emotivi e ambientali. Tra le possibili cause troviamo:

  • Stress e ansia: eventi come l’inizio della scuola, un trasloco o la nascita di un fratellino possono creare tensione.
  • Problemi di occlusione dentale: una chiusura scorretta dei denti può favorire il digrignamento.
  • Disturbi del sonno: il bruxismo è spesso associato a risvegli notturni frequenti o problematiche respiratorie.
  • Allergie o problemi respiratori: difficoltà nel respirare correttamente possono incoraggiare questo comportamento involontario.

Come capire se il tuo bambino soffre di bruxismo?

Riconoscere il bruxismo nei bambini non è sempre semplice, ma alcuni segnali possono aiutarti a individuarlo:

  • Rumore notturno: il bambino produce un suono stridente mentre dorme.
  • Dolore alla mandibola o mal di testa al risveglio.
  • Stanchezza e irritabilità durante il giorno.
  • Denti consumati o ipersensibilità dentale.

Se noti con frequenza questi sintomi, consulta la nostra pedodontista per una valutazione più approfondita.

Bruxismo nei bambini: quando preoccuparsi?

Il bruxismo infantile è spesso transitorio e tende a ridursi in modo spontaneo. Tuttavia, è consigliabile rivolgersi al dentista per bambini quando:

  • Il digrignamento è molto frequente e intenso.
  • Il bambino lamenta dolore alla mandibola o ai denti.
  • Sono presenti segni evidenti di usura dentale.
  • Il sonno è disturbato e compromette la qualità della vita del piccolo.

Come trattare il bruxismo nei bambini

Non esiste un’unica soluzione per il bruxismo infantile, ma alcuni accorgimenti possono aiutare a limitarlo:

  • Osserva il tuo bambino: se il bruxismo è legato allo stress, ritaglia momenti di dialogo e relax.
  • Migliora la routine del sonno: evita attività troppo stimolanti prima di dormire e crea un ambiente tranquillo.

Conclusione

Se sospetti che il tuo bambino soffra di bruxismo, non sottovalutare il problema. Un controllo con la nostra pedodontista può rivelarsi fondamentale, soprattutto in caso di sintomi persistenti o danni ai denti.

Prenota subito una visita presso il Centro di Odontoiatria Grangia: il nostro team di specialisti saprà consigliarti la soluzione più adatta per proteggere la salute del tuo piccolo. Contattaci per un appuntamento!

Rigenerazione ossea dentale: come recuperare il sorriso

La perdita di volume dell’osso (mascellare o mandibolare) è un problema che molte persone affrontano a causa della perdita di denti o della malattia parodontale. Oggi però si può recuperare l’osso mancante grazie alla rigenerazione ossea.

In questo articolo vediamo le tecniche più utilizzate, i vantaggi e l’importanza che riveste per poter inserire un impianto dentale.

Perché l’osso si riduce?

Le cause principali della mancanza ossea sono:

  • Mancanza di stimoli: quando si perde un dente, l’osso che lo sosteneva non viene più sollecitato e tende a riassorbirsi.
  • Malattia parodontale: gengivite e parodontite danneggiano il supporto osseo intorno ai denti.
  • Traumi o infezioni: incidenti, urti o processi infettivi possono causare il riassorbimento dell’osso.

Perché è importante la rigenerazione ossea?

La rigenerazione dell’osso crea una base solida per sostenere l’inserimento degli impianti dentali. Si tratta di una tecnica che favorisce la crescita del tessuto osseo, restituendo volume alla mascella o alla mandibola.

Quando l’osso torna ad avere una buona consistenza si può inserire l’impianto dentale, senza il rischio di instabilità o di complicazioni successive.

Tecniche di rigenerazione dell’osso

Esistono diversi metodi per la rigenerazione ossea. La scelta dipende dalle condizioni cliniche del paziente, dalla quantità di osso mancante e dal piano di trattamento elaborato dal dentista.

Le principali tecniche sono:

  • Innesto di osso autologo: consiste nel prelevare una piccola quantità di osso dalla zona donatrice, spesso all’interno del cavo orale, per innestarla nell’area da rigenerare. Presenta un’elevata biocompatibilità e un basso rischio di rigetto.
  • Innesti sintetici: si tratta di materiali prodotti in laboratorio, spesso utilizzati quando la quantità di osso autologo è insufficiente.
  • Membrane protettive: sono sottilissime barriere che isolano l’innesto dai tessuti molli, facilitando la formazione del nuovo osso.

Come viene rigenerato l’osso?

  • Visita e diagnosi: il dentista valuta il singolo caso tramite radiografie o CBCT (TAC 3D), identificando la zona da rigenerare.
  • Pianificazione: si sceglie la tecnica più adatta e si concorda il piano di cura con il paziente.
  • Intervento: in anestesia locale e in casi più complessi tramite sedazione cosciente, si posizionano gli innesti e le eventuali membrane.
  • Fase di guarigione: può durare da 3 a 6 mesi, durante i quali l’innesto si integra con l’osso esistente.
  • Inserimento dell’impianto: quando l’osso è stabile, si può procedere con l’inserimento dell’impianto dentale.

Uno dei fattori più importanti per il posizionamento dell’impianto è avere a disposizione un solido ancoraggio. Se l’osso è insufficiente, il rischio di insuccesso è molto alto. La rigenerazione ossea, quindi, costituisce un prerequisito fondamentale per poter ricorrere all’implantologia dentale.

Quali sono i vantaggi?

  • Stabilità: l’osso rigenerato sostiene perfettamente l’impianto dentale.
  • Migliore estetica: ripristinare il volume osseo dona armonia ai tessuti molli e quindi alle gengive.
  • Funzionalità masticatoria: con l’innesto osseo la masticazione è più efficace e confortevole.
  • Resistenza nel tempo: un buon tessuto osseo riduce il rischio di complicanze e interventi futuri.

La rigenerazione ossea dentale è dolorosa?

Il dolore è praticamente assente grazie all’anestesia, inoltre la sedazione cosciente, se richiesta dal paziente, è un’ottima soluzione per affrontare con serenità e senza paura l’intervento.

Dopo l’operazione, il dentista può prescrivere un antidolorifico per alleviare il fastidio o il gonfiore. È fondamentale seguire sempre le sue indicazioni.

I tempi di guarigione, invece, variano in base alla quantità di osso rigenerato e alla risposta dell’organismo.

Cosa fare dopo l’intervento?

Per favorire il processo di rigenerazione ossea, è importante seguire alcuni semplici consigli:

  • Igiene orale accurata: pulire almeno due volte al giorno i denti con lo spazzolino (meglio se elettrico), utilizzare il filo interdentale o lo scovolino e un collutorio.
  • Visite di controllo: sono necessarie per verificare l’evoluzione dell’innesto osseo e l’eventuale inserimento dell’impianto.
  • Stile di vita sano: fumo e cattiva alimentazione possono rallentare la guarigione e compromettere il successo dell’intervento.

Conclusione

Se desideri un impianto dentale ma l’osso è insufficiente, la rigenerazione ossea potrebbe essere la soluzione ideale.

Al Centro di Odontoiatria Grangia trovi un team specializzato che ti guiderà passo dopo passo: dalla diagnosi fino al posizionamento finale dell’impianto.

Contattaci per fissare un appuntamento e realizzare così una valutazione personalizzata del tuo caso. Ti aspettiamo!

Dentizione neonatale: una guida per i genitori

La dentizione neonatale è uno di quei momenti che segnano i primi mesi di vita del bambino. Se sei un genitore alle prese con gengive gonfie e notti agitate, sappi che non sei solo

In questo articolo trovi una guida per capire come si formano i primi denti e come affrontare i piccoli disagi che possono comparire.

Quando spuntano i primi dentini?

I primi dentini, solitamente fanno capolino tra il quarto e il settimo mese, ma ogni bambino ha i suoi tempi. Alcuni bimbi nascono già con un dente (si chiama dente natale), mentre altri potrebbero aspettare fino al primo compleanno.

Se il tuo bimbo è in ritardo, non ti preoccupare, lo sviluppo dei denti segue un calendario molto personale.

Come si formano i denti nei neonati?

Lo sapevi che i denti dei bambini iniziano a formarsi durante la gravidanza? Le gemme dentali, cioè i denti embrionali, si formano già nelle prime 6 settimane di gestazione.

Tra il primo e il terzo anno spunteranno tutti i 20 denti da latte, fondamentali non solo per masticare, ma anche per lo sviluppo della mascella e per imparare a parlare.

Sintomi della dentizione neonatale

I sintomi più comuni comprendono:

  1. Gengive gonfie e arrossate 
  2. Istinto di mordere
  3. Salivazione abbondante 
  4. Bisogno di suzione
  5. Calo dell’appetito
  6. Disturbi del sonno
  7. Irritabilità
  8. Febbre lieve

Se noti sintomi più intensi come febbre alta o diarrea persistente, consulta il pediatra: spesso non dipendono dai dentini.

Come alleviare il fastidio?

I sintomi della dentizione sono solitamente temporanei e di lieve intensità. Tuttavia, in caso di dolore intenso, è importante rivolgersi al dentista per bambini, che potrà consigliare il trattamento più adeguato.

Come abbiamo visto, tra i sintomi più comuni c’è l’irritazione alle gengive. Un rimedio molto diffuso per alleviarlo è il massaggiagengive: un dispositivo in gomma con una superficie ruvida e un liquido interno. Se raffreddato in frigorifero, il massaggiagengive può offrire sollievo riducendo l’infiammazione gengivale.

Ricorda, i rimedi “fai da te” possono essere pericolosi. Chiedi sempre consiglio al tuo dentista!

Come proteggere i primi dentini?

Anche se i denti da latte sono temporanei, la loro cura è fondamentale per prevenire problemi futuri, come carie o malocclusioni.

Appena spuntano i primi dentini, devi pulirli con uno spazzolino adatto alla sua età e pochissimo dentifricio (quantità un chicco di riso) contenente 1000 ppm di fluoro.

Il nostro consiglio è di portare il tuo piccolo dal pedodontista intorno al primo anno di età per una visita di controllo.

Conclusione

La dentizione neonatale è un momento fatto di scoperte e piccoli traguardi. Prendersi cura dei primi dentini significa regalare al tuo bimbo un futuro di sorrisi sani e felici.

Se hai dubbi o vuoi sapere se tutto sta andando per il meglio, il Centro di Odontoiatria Grangia è al tuo fianco. Prenota una visita per il tuo piccolo e incontra la nostra pedodontista, ti aspettiamo!

Devitalizzazione: cos’è, come funziona e cosa aspettarsi

Se ti hanno detto che hai bisogno di una devitalizzazione, probabilmente avrai molte domande e qualche preoccupazione, ed è normale.

In questo articolo ti spiegheremo cos’è la devitalizzazione, perché si fa e cosa aspettarti, per aiutarti a prendere questa decisione con tranquillità.

Cosa significa devitalizzare un dente?

La devitalizzazione dentale, nota anche come trattamento canalare o terapia endodontica, è un intervento necessario quando la polpa del dente si infetta o si infiamma. Questa parte interna del dente è ricca di nervi e vasi sanguigni, e quando viene colpita da un’infezione, provoca un dolore acuto. La devitalizzazione rimuove quindi la polpa infetta, salvando il dente anziché doverlo estrarre.

Perché si rende necessaria una devitalizzazione?

Le cause principali sono: infezioni causate da carie estese e profonde, pulpite, traumi e fratture. Una carie può sembrare inizialmente innocua, ma se ignorata, può raggiungere la polpa dentale e creare gravi problemi. Attraverso la devitalizzazione, il dentista può eliminare l’infezione e preservare così il tuo sorriso naturale.

Come si svolge il trattamento?

L’idea di dover stare seduto con la bocca aperta per tanto tempo può spaventare, ma non ti preoccupare: oggi il trattamento è molto più rapido e confortevole rispetto a qualche tempo fa. 

Ecco cosa succede, passo dopo passo:

  1. Anestesia: Prima di tutto, il dentista applica l’anestesia locale. 
  2. Apertura del dente: Viene praticata una piccola apertura sulla parte superiore del dente, per raggiungere la polpa infetta.
  3. Pulizia e rimozione della polpa: Il dentista rimuove la polpa, pulendo accuratamente il canale radicolare.
  4. Sigillatura: Una volta pulito, il canale viene sigillato per evitare che i batteri possano entrare di nuovo.
  5. Restauro del dente: Dopo la devitalizzazione, il dente viene ricostruito (spesso con una corona dentale) per proteggerlo.

Cosa aspettarsi dopo la devitalizzazione del dente?

Dopo l’intervento, il dente potrebbe risultare sensibile al caldo e al freddo per qualche giorno. È normale, solitamente viene consigliata l’assunzione di un antidolorifico.

Per favorire la guarigione, è importante evitare di masticare sul dente trattato fino al completamento del restauro e seguire con attenzione tutte le indicazioni fornite dal dentista.

Devitalizzazione o estrazione? 

Quando conviene devitalizzare un dente? E quando invece è indispensabile estrarlo? Per rendere tutto più chiaro, riportiamo in tabella le principali indicazioni per ciascun intervento.

TrattamentoProContro
Devitalizzazione– Mantiene il dente naturale
– Conserva l’allineamento dei denti
– Evita l’uso di impianti o protesi
– Può essere costosa
– Potrebbe richiedere una corona
– Sensibilità temporanea
Estrazione– Rapida e risolve immediatamente il dolore
– Si utilizza quando il dente è gravemente danneggiato
– Rischio di spazi vuoti e disallineamento dentale
– Necessità di impianto o ponte
– Masticazione alterata

Quanto dura la devitalizzazione?

Con una buona igiene orale quotidiana, il dente devitalizzato può rimanere in salute per molti anni. Inoltre, i controlli periodici dal dentista permettono di monitorare eventuali cambiamenti, assicurando che il trattamento mantenga la sua efficacia e riducendo il rischio di ulteriori complicazioni.

Come prevenire il bisogno di una devitalizzazione?

La prevenzione resta sempre la scelta migliore: lavarsi i denti correttamente, usare il filo interdentale, sottoporsi regolarmente a sedute di igiene orale e visite di controllo può fare una grande differenza.

Prendersi cura dei propri denti ogni giorno è la chiave per prevenire devitalizzazioni e trattamenti più complessi.

Conclusione

La devitalizzazione è un intervento che può salvare il tuo dente, alleviare il dolore e restituirti un sorriso sano.

Se sei interessato a questo trattamento, contattaci per fissare una prima visita. Noi del Centro di Odontoiatria Grangia saremo felici di conoscerti, ti aspettiamo!

Intarsio dentale: trattamento efficace per denti danneggiati

L’intarsio dentale è utilizzato per il trattamento dei denti danneggiati ed è particolarmente indicato nei casi di carie profonde o fratture dentali. Questa tecnica è una valida alternativa alla tradizionale otturazione, garantendo ottima resa estetica e grande resistenza.

In questo articolo, esploreremo cos’è l’intarsio dentale, come viene applicato e quali sono i vantaggi rispetto ad altre tecniche di restauro dentale.

Cos’è l’intarsio dentale?

L’intarsio dentale è una ricostruzione del dente realizzata su misura in laboratorio, per riparare il dente danneggiato a causa di una carie profonda o di un trauma dentale.

Si utilizza soprattutto nei denti posteriori (molari e premolari), dove le carie hanno solitamente dimensioni maggiori e il carico masticatorio è più elevato.

Come viene applicato l’intarsio dentale?

A differenza di una semplice otturazione, l’intarsio dentale è un restauro indiretto, questo significa che prima viene realizzato in laboratorio e poi è applicato sul dente del paziente.

Il trattamento, infatti, richiede 2 appuntamenti:

  1. Prima visita: il dentista rimuove la parte danneggiata del dente e prende un’impronta, che verrà inviata in laboratorio per la realizzazione dell’intarsio. Nell’attesa della protesi definitiva, viene applicata un’otturazione provvisoria per conservare il dente rimasto;
  2. Seconda visita: l’intarsio viene posizionato sul dente e fissato in modo permanente grazie all’utilizzo di materiale composito. Infine, viene limata la superficie per rendere la masticazione più confortevole.

Quando è indicato l’intarsio dentale?

Questo tipo di restauro è indicato per diverse problematiche dentali, tra cui:

  • Denti con carie profonde, dove una normale otturazione non basta;
  • Fratture dentali che non compromettono completamente il dente;
  • Restauri precedenti falliti o danneggiati;
  • Sostituzione di vecchie otturazioni in amalgama.

Intarsio o otturazione: quale scegliere?

La scelta dipende dalle dimensioni del danno. Se la lesione è troppo estesa per un’otturazione, ma il dente non necessita ancora di una corona, l’intarsio è la scelta migliore.

Quali sono i vantaggi?

Rispetto ad altri trattamenti, l’intarsio dentale offre diversi vantaggi, sia a livello funzionale che estetico. I principali sono:

  • Ripristino della normale funzione masticatoria;
  • Quasi invisibile, perché realizzato per abbinarsi perfettamente al colore del dente;
  • Più resistente e duraturo rispetto alla tradizionale otturazione, soprattutto nelle aree soggette a forti pressioni come i molari;
  • Realizzato su misura, garantendo così maggiore precisione e adattabilità al dente;
  • Applicazione più rapida e meno dolorosa rispetto ad altre tipologie di intervento.

Cosa mangiare dopo l’intarsio dentale?

Dopo il trattamento, è importante prendersi cura del dente per garantire che il restauro aderisca perfettamente e duri nel tempo. Ecco alcuni consigli su cosa mangiare e cosa evitare:

  • Cibi morbidi: nei primi giorni è consigliabile preferire cibi morbidi, come yogurt, purè, zuppe e frullati, per non mettere troppa pressione sul dente appena trattato;
  • Cibi duri e gommosi: è meglio evitare cibi come caramelle dure, gomme da masticare e frutta secca che potrebbero compromettere l’intarsio e farlo spostare;
  • Cibi a temperatura ambiente: non mangiare alimenti troppo caldi o freddi subito dopo il trattamento, perché i denti potrebbero essere più sensibili.

Dopo qualche giorno, potrai tornare a una dieta normale, seguendo sempre le indicazioni del dentista.

In conclusione

L’intarsio dentale è la soluzione ideale per riparare i denti danneggiati in modo duraturo, prestando attenzione anche all’estetica.

Se sei interessato a questo trattamento, contattaci per fissare una prima visita! Noi del Centro di Odontoiatria Grangia saremo felici di conoscere la tua storia e accompagnarti verso il sorriso che desideri.

Ascesso dentale: guida pratica per risolvere il problema

L’ascesso dentale è uno di quei problemi che nessuno vorrebbe mai affrontare. È doloroso, fastidioso e può davvero rovinare le giornate. Il dolore che si prova non è solo un campanello d’allarme, ma un chiaro segnale che qualcosa di serio sta accadendo nella bocca. Ma cosa fare? Come possiamo curare questo problema senza farlo peggiorare?

Cos’è un ascesso dentale?

L’ascesso dentale è un’infezione causata dall’accumulo di batteri nella nostra bocca, che porta alla formazione di pus. Questo pus, composto da batteri, globuli bianchi, plasma e detriti cellulari, può causare un dolore intenso e pulsante. Gli ascessi possono formarsi in due diverse aree della bocca:

  • Ascesso dentale o periapicale: Si sviluppa vicino all’apice della radice del dente, ed è spesso causato da una carie non trattata, che ha permesso ai batteri di penetrare in profondità fino a raggiungere il nervo del dente.
  • Ascesso gengivale o parodontale: Si verifica nella gengiva, vicino al dente, e può essere il risultato di una scarsa igiene orale che ha portato all’infiammazione delle strutture di supporto del dente.

Come si forma un ascesso dentale?

L’ascesso dentale si forma quando i batteri riescono a entrare nel dente o nei tessuti gengivali circostanti. Questo accade a causa di una scarsa igiene orale, che favorisce la formazione di placca e tartaro. In questo modo, è favorita la proliferazione dei batteri i quali, nel tempo, penetrano nello smalto dentale, raggiungendo la dentina e infine il nervo, causando dolore e infiammazione.

L’ascesso parodontale, invece, si sviluppa quando i batteri si accumulano nello spazio tra il dente, la radice e la gengiva. Questo spazio si chiama tasca gengivale o parodontale e l’infiammazione è spesso causata da una scarsa igiene orale. In fase iniziale, l’infiammazione della tasca può essere trattata efficacemente con un’approfondita igiene dentale (detartrasi). Tuttavia, se non viene affrontata, può evolvere nella patologia parodontale.

Altri fattori che possono contribuire alla formazione di un ascesso includono:

  • Dieta ricca di zuccheri: Favorisce la formazione di carie;
  • Traumi dentali o chirurgici: Lesioni o interventi non eseguiti correttamente possono creare una porta d’ingresso per i batteri;
  • Secchezza della bocca (xerostomia): Riduce la protezione naturale della saliva contro i batteri;
  • Sistema immunitario indebolito: Può rendere più difficile per il corpo combattere le infezioni;
  • Alcol e fumo.

Sintomi dell’ascesso dentale

Riconoscere i segni di un ascesso dentale è fondamentale per intervenire tempestivamente. I sintomi più comuni includono:

  • Dolore costante e pulsante (che peggiora masticando o sdraiandosi);
  • Sensibilità a cibi e bevande calde o fredde;
  • Gonfiore delle gengive e alito cattivo;
  • In casi gravi, gonfiore della mandibola o difficoltà a deglutire.

Cosa fare in caso di ascesso dentale

Se sospetti di avere un ascesso, la prima cosa da fare è contattare il tuo dentista, solo un professionista può infatti trattare efficacemente l’infezione.

Cosa non fare

Evita il fai da te. Prendere antibiotici senza prescrizione o provare a drenare l’ascesso da soli può solo peggiorare la situazione. Infatti, rompere o tagliare autonomamente un ascesso dentale per far uscire il pus può portare l’infezione a estendersi in altre zone della bocca, del collo o del viso.

Come si cura l’ascesso dentale?

Una volta dal dentista, verranno eseguiti diversi passaggi per trattare l’ascesso:

  1. Diagnosi: Il dentista esaminerà la zona infiammata e potrà eseguire una radiografia per capire l’estensione dell’infezione.
  2. Terapia: A seconda della gravità, il trattamento potrebbe includere: (a) Cura canalare o devitalizzazione, per cui viene rimossa la polpa infetta del dente, il canale viene disinfettato e sigillato; (b) terapia parodontale, riguarda gli ascessi gengivali, il trattamento prevede la pulizia profonda delle tasche parodontali per eliminare l’infezione.
  3. Visita di controllo: Sarà necessario tornare dal dentista per verificare le condizioni del dente o della gengiva e assicurarsi che l’infezione sia completamente guarita.

Rimedi per alleviare il dolore

In attesa di andare dal dentista, ci sono alcuni rimedi che possono aiutare ad alleviare il dolore:

  • Antidolorifici: Ibuprofene o paracetamolo possono ridurre il dolore e la febbre;
  • Risciacqui: Acqua tiepida con limone, sale o bicarbonato per pulire e risciacquare il cavo orale;
  • Ghiaccio: Aiuta a ridurre il gonfiore e il dolore.

Ricorda, questi rimedi sono temporanei e non sostituiscono le cure odontoiatriche.

Prevenire un ascesso dentale

È possibile prevenire un ascesso dentale adottando alcune semplici abitudini:

Conclusione

L’ascesso dentale è un problema serio, ma che si può risolvere intervenendo immediatamente. Solo i trattamenti dal dentista possono eliminare l’infezione e prevenire così complicazioni future. Ricorda, prima intervieni e più sarà facile e rapido il percorso di cura.

Se pensi di avere un ascesso o un’infezione in corso, noi del Centro di Odontoiatria Grangia siamo qui per aiutarti. Prenota subito un appuntamento: il tuo sorriso merita le migliori cure possibili!

Sigillatura denti nei bambini: protezione efficace contro le carie

Se sei genitore ti capiterà di pensare a come proteggere la salute orale del tuo bambino, evitando la formazione di processi cariogeni. I bambini sono infatti più soggetti al rischio di carie e la sigillatura dentale può rappresentare una soluzione per mantenere in salute i denti dei piccoli pazienti.

In questo articolo, scopriamo insieme come avviene la sigillatura dei denti e come può contribuire a migliorare la salute orale dei bambini.

Cos’è la sigillatura dei denti?

La sigillatura dei denti è una procedura che consiste nell’applicazione di una resina protettiva (sigillante dentale) sui solchi e le fessure dei molari permanenti dei bambini. Queste aree sono particolarmente soggette all’accumulo di placca e batteri, poiché sono difficili da pulire con lo spazzolino.

La resina agisce come una barriera, rendendo la superficie dei denti più liscia e impedendo ai residui di cibo di depositarsi nei solchi. In questo modo, il dente coperto dalla resina non è più attaccabile da parte dei batteri cariogeni.

Essendo un trattamento preventivo, la sigillatura ha lo scopo di ridurre significativamente il rischio di carie ed evitare trattamenti successivi per curarle, come le otturazioni.

Quando è consigliata la sigillatura dei denti nei bambini?

Solitamente, la sigillatura viene effettuata intorno ai 6 anni, quando erompono i primi molari permanenti dietro ai denti da latte. In questa fase, il cavo orale è ancora di dimensioni ridotte, rendendo la pulizia più complessa. Quanto prima viene eseguita l’operazione, tanto più sarà efficace.

Perché sottoporre il bambino alla sigillatura dei denti?

Intorno ai 6 anni, il bambino presenta un elevato rischio di carie. Per evitare la formazione di processi cariogeni, noi del Centro di Odontoiatria Grangia consigliamo di effettuare la sigillatura soprattutto quando:

  • Il bambino non è in grado di effettuare un’accurata pulizia dentale quotidiana;
  • I molari presentano solchi molto profondi e quindi vi è un’alta probabilità che si possano annidare batteri e placca;
  • I molari si trovano in una posizione particolare che rende l’igiene orale difficoltosa;
  • Il bambino mangia frequentemente cibi dolci e ricchi di zucchero.

Quali sono i benefici della sigillatura?

Tra i principali benefici della sigillatura per i bambini troviamo:

  • Prevenzione delle carie: la sigillatura aiuta a ridurre il rischio di carie nei denti molari;
  • Procedura semplice e indolore: la sigillatura è rapida, non invasiva e completamente indolore;
  • Durata: la sigillatura può durare diversi anni, proteggendo i denti durante il periodo critico dello sviluppo orale.

Come avviene la sigillatura dei denti nei bambini?

La procedura è semplice e si svolge in pochi passaggi:

  1. Pulizia del dente: prima di applicare la resina, il dente viene pulito accuratamente, rimuovendo residui di cibo, placca e tartaro;
  2. Preparazione del dente: sul dente viene applicata una soluzione in gel per favorire l’adesione della resina;
  3. Asciugatura del dente: il dente viene sciacquato con l’acqua per rimuovere il gel;
  4. Applicazione della resina: viene applicata sui solchi del dente e fatta solidificare con l’apposita lampada.

Sigillatura denti nei bambini: ci sono controindicazioni?

La sigillatura ai denti non ha controindicazioni, il materiale utilizzato non mette a rischio la salute orale del bambino.

L’mportanza di controlli periodici

L’applicazione della resina non costituisce una soluzione definitiva, richiede infatti delle verifiche nel tempo. Dopo la sigillatura, consigliamo di effettuare visite periodiche dal dentista per controllarne lo stato. Se eseguita correttamente, la resina può durare molti anni, ma trovandosi sulla superficie masticatoria è soggetta a un processo di abrasione. La durata dipende anche dalla qualità dell’igiene orale del bambino.

È bene ricordare che la sigillatura non evita le carie in tutta la bocca, ma assicura la protezione solo sulla superficie dei molari.

In conclusione

La sigillatura dei denti rappresenta una misura preventiva efficace e sicura per proteggere il cavo orale dei più piccoli. Se pensi che questo trattamento possa essere adatto a tuo figlio, contattaci. La nostra pedodontista vi aspetta per conoscervi!

Faccette dentali: pro e contro per un sorriso perfetto

Se desideri un sorriso più luminoso e armonioso, le faccette dentali potrebbero essere la soluzione ideale per te. Ma cosa sono esattamente? Le faccette dentali sono delle placchette molto sottili che vengono applicate sulla superficie esterna del dente, per risolvere una serie di problemi estetici e funzionali del cavo orale. Le faccette sono realizzate in ceramica o in composito e create su misura per adattarsi perfettamente ai denti del paziente.

In questo articolo scopriamo insieme i casi in cui ricorrere alle faccette dentali e i pro e contro di questo trattamento.

Quando vengono applicate le faccette dentali?

Le faccette dentali vengono utilizzate per migliorare la forma, la posizione, la lunghezza e il colore naturale dei denti. Tra i principali difetti che consentono di risolvere troviamo:

  1. denti scheggiatifratturati usurati;
  2. macchieotturazioni scolorimento dei denti che non possono essere risolti con altri trattamenti;
  3. spazio tra i denti (se non è eccessivo);
  4. denti leggermente stortinon allineati o con forme irregolari.

Faccette dentali: pro e contro

Pro e contro sono un aspetto importante da valutare prima di intraprendere il trattamento. Le faccette dentali offrono numerosi vantaggi, tra cui:

  1. Rapida applicazione: riescono a correggere difetti estetici e funzionali in modo veloce;
  2. Miglioramento estetico: coprendo le imperfezioni dentali come macchie, scolorimento, fratture o denti leggermente storti, donano al sorriso un aspetto uniforme e armonioso;
  3. Aspetto naturale: le faccette sono realizzate dello stesso colore dei denti naturali del paziente;
  4. Risoluzione di alcuni problemi funzionali di masticazione: le faccette dentali offrono un approccio versatile nel risolvere problemi funzionali, contribuendo a migliorare l’efficienza e il comfort della masticazione;
  5. Resistenza alle macchie: una volta applicate, sono altamente resistenti alle macchie e mantengono il sorriso luminoso e bianco nel tempo;
  6. Conservazione della struttura naturale del dente: l’applicazione delle faccette potrebbe richiedere la rimozione di una quantità minima di smalto rispetto ad altre lavorazioni (come la collocazione di una corona dentale), rendendo il trattamento poco invasivo;
  7. Risultati a lungo termine: con una corretta cura e un’adeguata manutenzione, possono durare dai 10 ai 15 anni, ma anche più a lungo.

Tuttavia, è importante tenere conto anche di alcuni possibili svantaggi delle faccette dentali estetiche. Eccone alcuni:

  1. Processo permanente: l’operazione di rimozione dello smalto per la preparazione delle faccette (quando necessario) è irreversibile e le faccette, una volta applicate, non possono essere rimosse;
  2. Possibilità di scheggiature o fratture: sebbene le faccette siano abbastanza resistenti, possono scheggiarsi o fratturarsi in caso di masticazione errata o cattive abitudini (è fondamentale evitare comportamenti che richiedono un’eccessiva pressione per preservare l’integrità delle faccette, come ad es. mordicchiare le unghie o oggetti duri);
  3. Possibilità di alterare il colore naturale delle faccette: il fumo o il consumo eccessivo di alcuni alimenti e bevande coloranti (come tè, caffè e vino) possono macchiare e rovinare irrimediabilmente il colore delle faccette;
  4. Sensibilità al caldo o al freddo: alcuni pazienti sperimentano una maggiore sensibilità ai cibi e alle bevande calde o fredde dopo l’applicazione delle faccette.

In conclusione

Le faccette dentali rappresentano una soluzione ottimale per coloro che desiderano migliorare l’armonia e l’estetica del proprio sorriso con un intervento poco invasivo. Tuttavia, come per qualsiasi trattamento, è fondamentale valutare i pro e i contro e consultare il proprio dentista per verificare se le faccette dentali siano la scelta giusta per te.

Se hai domande o desideri saperne di più sulle faccette dentali, contattaci! Noi del Centro di Odontoiatria Grangia siamo qui per aiutarti a raggiungere il sorriso che hai sempre desiderato.