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Autore: admin

Ascesso dentale: guida pratica per risolvere il problema

L’ascesso dentale è uno di quei problemi che nessuno vorrebbe mai affrontare. È doloroso, fastidioso e può davvero rovinare le giornate. Il dolore che si prova non è solo un campanello d’allarme, ma un chiaro segnale che qualcosa di serio sta accadendo nella bocca. Ma cosa fare? Come possiamo curare questo problema senza farlo peggiorare?

Cos’è un ascesso dentale?

L’ascesso dentale è un’infezione causata dall’accumulo di batteri nella nostra bocca, che porta alla formazione di pus. Questo pus, composto da batteri, globuli bianchi, plasma e detriti cellulari, può causare un dolore intenso e pulsante. Gli ascessi possono formarsi in due diverse aree della bocca:

  • Ascesso dentale o periapicale: Si sviluppa vicino all’apice della radice del dente, ed è spesso causato da una carie non trattata, che ha permesso ai batteri di penetrare in profondità fino a raggiungere il nervo del dente.
  • Ascesso gengivale o parodontale: Si verifica nella gengiva, vicino al dente, e può essere il risultato di una scarsa igiene orale che ha portato all’infiammazione delle strutture di supporto del dente.

Come si forma un ascesso dentale?

L’ascesso dentale si forma quando i batteri riescono a entrare nel dente o nei tessuti gengivali circostanti. Questo accade a causa di una scarsa igiene orale, che favorisce la formazione di placca e tartaro. In questo modo, è favorita la proliferazione dei batteri i quali, nel tempo, penetrano nello smalto dentale, raggiungendo la dentina e infine il nervo, causando dolore e infiammazione.

L’ascesso parodontale, invece, si sviluppa quando i batteri si accumulano nello spazio tra il dente, la radice e la gengiva. Questo spazio si chiama tasca gengivale o parodontale e l’infiammazione è spesso causata da una scarsa igiene orale. In fase iniziale, l’infiammazione della tasca può essere trattata efficacemente con un’approfondita igiene dentale (detartrasi). Tuttavia, se non viene affrontata, può evolvere nella patologia parodontale.

Altri fattori che possono contribuire alla formazione di un ascesso includono:

  • Dieta ricca di zuccheri: Favorisce la formazione di carie;
  • Traumi dentali o chirurgici: Lesioni o interventi non eseguiti correttamente possono creare una porta d’ingresso per i batteri;
  • Secchezza della bocca (xerostomia): Riduce la protezione naturale della saliva contro i batteri;
  • Sistema immunitario indebolito: Può rendere più difficile per il corpo combattere le infezioni;
  • Alcol e fumo.

Sintomi dell’ascesso dentale

Riconoscere i segni di un ascesso dentale è fondamentale per intervenire tempestivamente. I sintomi più comuni includono:

  • Dolore costante e pulsante (che peggiora masticando o sdraiandosi);
  • Sensibilità a cibi e bevande calde o fredde;
  • Gonfiore delle gengive e alito cattivo;
  • In casi gravi, gonfiore della mandibola o difficoltà a deglutire.

Cosa fare in caso di ascesso dentale

Se sospetti di avere un ascesso, la prima cosa da fare è contattare il tuo dentista, solo un professionista può infatti trattare efficacemente l’infezione.

Cosa non fare

Evita il fai da te. Prendere antibiotici senza prescrizione o provare a drenare l’ascesso da soli può solo peggiorare la situazione. Infatti, rompere o tagliare autonomamente un ascesso dentale per far uscire il pus può portare l’infezione a estendersi in altre zone della bocca, del collo o del viso.

Come si cura l’ascesso dentale?

Una volta dal dentista, verranno eseguiti diversi passaggi per trattare l’ascesso:

  1. Diagnosi: Il dentista esaminerà la zona infiammata e potrà eseguire una radiografia per capire l’estensione dell’infezione.
  2. Terapia: A seconda della gravità, il trattamento potrebbe includere: (a) Cura canalare o devitalizzazione, per cui viene rimossa la polpa infetta del dente, il canale viene disinfettato e sigillato; (b) terapia parodontale, riguarda gli ascessi gengivali, il trattamento prevede la pulizia profonda delle tasche parodontali per eliminare l’infezione.
  3. Visita di controllo: Sarà necessario tornare dal dentista per verificare le condizioni del dente o della gengiva e assicurarsi che l’infezione sia completamente guarita.

Rimedi per alleviare il dolore

In attesa di andare dal dentista, ci sono alcuni rimedi che possono aiutare ad alleviare il dolore:

  • Antidolorifici: Ibuprofene o paracetamolo possono ridurre il dolore e la febbre;
  • Risciacqui: Acqua tiepida con limone, sale o bicarbonato per pulire e risciacquare il cavo orale;
  • Ghiaccio: Aiuta a ridurre il gonfiore e il dolore.

Ricorda, questi rimedi sono temporanei e non sostituiscono le cure odontoiatriche.

Prevenire un ascesso dentale

È possibile prevenire un ascesso dentale adottando alcune semplici abitudini:

Conclusione

L’ascesso dentale è un problema serio, ma che si può risolvere intervenendo immediatamente. Solo i trattamenti dal dentista possono eliminare l’infezione e prevenire così complicazioni future. Ricorda, prima intervieni e più sarà facile e rapido il percorso di cura.

Se pensi di avere un ascesso o un’infezione in corso, noi del Centro di Odontoiatria Grangia siamo qui per aiutarti. Prenota subito un appuntamento: il tuo sorriso merita le migliori cure possibili!

Sigillatura denti nei bambini: protezione efficace contro le carie

Se sei genitore ti capiterà di pensare a come proteggere la salute orale del tuo bambino, evitando la formazione di processi cariogeni. I bambini sono infatti più soggetti al rischio di carie e la sigillatura dentale può rappresentare una soluzione per mantenere in salute i denti dei piccoli pazienti.

In questo articolo, scopriamo insieme come avviene la sigillatura dei denti e come può contribuire a migliorare la salute orale dei bambini.

Cos’è la sigillatura dei denti?

La sigillatura dei denti è una procedura che consiste nell’applicazione di una resina protettiva (sigillante dentale) sui solchi e le fessure dei molari permanenti dei bambini. Queste aree sono particolarmente soggette all’accumulo di placca e batteri, poiché sono difficili da pulire con lo spazzolino.

La resina agisce come una barriera, rendendo la superficie dei denti più liscia e impedendo ai residui di cibo di depositarsi nei solchi. In questo modo, il dente coperto dalla resina non è più attaccabile da parte dei batteri cariogeni.

Essendo un trattamento preventivo, la sigillatura ha lo scopo di ridurre significativamente il rischio di carie ed evitare trattamenti successivi per curarle, come le otturazioni.

Quando è consigliata la sigillatura dei denti nei bambini?

Solitamente, la sigillatura viene effettuata intorno ai 6 anni, quando erompono i primi molari permanenti dietro ai denti da latte. In questa fase, il cavo orale è ancora di dimensioni ridotte, rendendo la pulizia più complessa. Quanto prima viene eseguita l’operazione, tanto più sarà efficace.

Perché sottoporre il bambino alla sigillatura dei denti?

Intorno ai 6 anni, il bambino presenta un elevato rischio di carie. Per evitare la formazione di processi cariogeni, noi del Centro di Odontoiatria Grangia consigliamo di effettuare la sigillatura soprattutto quando:

  • Il bambino non è in grado di effettuare un’accurata pulizia dentale quotidiana;
  • I molari presentano solchi molto profondi e quindi vi è un’alta probabilità che si possano annidare batteri e placca;
  • I molari si trovano in una posizione particolare che rende l’igiene orale difficoltosa;
  • Il bambino mangia frequentemente cibi dolci e ricchi di zucchero.

Quali sono i benefici della sigillatura?

Tra i principali benefici della sigillatura per i bambini troviamo:

  • Prevenzione delle carie: la sigillatura aiuta a ridurre il rischio di carie nei denti molari;
  • Procedura semplice e indolore: la sigillatura è rapida, non invasiva e completamente indolore;
  • Durata: la sigillatura può durare diversi anni, proteggendo i denti durante il periodo critico dello sviluppo orale.

Come avviene la sigillatura dei denti nei bambini?

La procedura è semplice e si svolge in pochi passaggi:

  1. Pulizia del dente: prima di applicare la resina, il dente viene pulito accuratamente, rimuovendo residui di cibo, placca e tartaro;
  2. Preparazione del dente: sul dente viene applicata una soluzione in gel per favorire l’adesione della resina;
  3. Asciugatura del dente: il dente viene sciacquato con l’acqua per rimuovere il gel;
  4. Applicazione della resina: viene applicata sui solchi del dente e fatta solidificare con l’apposita lampada.

Sigillatura denti nei bambini: ci sono controindicazioni?

La sigillatura ai denti non ha controindicazioni, il materiale utilizzato non mette a rischio la salute orale del bambino.

L’mportanza di controlli periodici

L’applicazione della resina non costituisce una soluzione definitiva, richiede infatti delle verifiche nel tempo. Dopo la sigillatura, consigliamo di effettuare visite periodiche dal dentista per controllarne lo stato. Se eseguita correttamente, la resina può durare molti anni, ma trovandosi sulla superficie masticatoria è soggetta a un processo di abrasione. La durata dipende anche dalla qualità dell’igiene orale del bambino.

È bene ricordare che la sigillatura non evita le carie in tutta la bocca, ma assicura la protezione solo sulla superficie dei molari.

In conclusione

La sigillatura dei denti rappresenta una misura preventiva efficace e sicura per proteggere il cavo orale dei più piccoli. Se pensi che questo trattamento possa essere adatto a tuo figlio, contattaci. La nostra pedodontista vi aspetta per conoscervi!

Faccette dentali: pro e contro per un sorriso perfetto

Se desideri un sorriso più luminoso e armonioso, le faccette dentali potrebbero essere la soluzione ideale per te. Ma cosa sono esattamente? Le faccette dentali sono delle placchette molto sottili che vengono applicate sulla superficie esterna del dente, per risolvere una serie di problemi estetici e funzionali del cavo orale. Le faccette sono realizzate in ceramica o in composito e create su misura per adattarsi perfettamente ai denti del paziente.

In questo articolo scopriamo insieme i casi in cui ricorrere alle faccette dentali e i pro e contro di questo trattamento.

Quando vengono applicate le faccette dentali?

Le faccette dentali vengono utilizzate per migliorare la forma, la posizione, la lunghezza e il colore naturale dei denti. Tra i principali difetti che consentono di risolvere troviamo:

  1. denti scheggiatifratturati usurati;
  2. macchieotturazioni scolorimento dei denti che non possono essere risolti con altri trattamenti;
  3. spazio tra i denti (se non è eccessivo);
  4. denti leggermente stortinon allineati o con forme irregolari.

Faccette dentali: pro e contro

Pro e contro sono un aspetto importante da valutare prima di intraprendere il trattamento. Le faccette dentali offrono numerosi vantaggi, tra cui:

  1. Rapida applicazione: riescono a correggere difetti estetici e funzionali in modo veloce;
  2. Miglioramento estetico: coprendo le imperfezioni dentali come macchie, scolorimento, fratture o denti leggermente storti, donano al sorriso un aspetto uniforme e armonioso;
  3. Aspetto naturale: le faccette sono realizzate dello stesso colore dei denti naturali del paziente;
  4. Risoluzione di alcuni problemi funzionali di masticazione: le faccette dentali offrono un approccio versatile nel risolvere problemi funzionali, contribuendo a migliorare l’efficienza e il comfort della masticazione;
  5. Resistenza alle macchie: una volta applicate, sono altamente resistenti alle macchie e mantengono il sorriso luminoso e bianco nel tempo;
  6. Conservazione della struttura naturale del dente: l’applicazione delle faccette potrebbe richiedere la rimozione di una quantità minima di smalto rispetto ad altre lavorazioni (come la collocazione di una corona dentale), rendendo il trattamento poco invasivo;
  7. Risultati a lungo termine: con una corretta cura e un’adeguata manutenzione, possono durare dai 10 ai 15 anni, ma anche più a lungo.

Tuttavia, è importante tenere conto anche di alcuni possibili svantaggi delle faccette dentali estetiche. Eccone alcuni:

  1. Processo permanente: l’operazione di rimozione dello smalto per la preparazione delle faccette (quando necessario) è irreversibile e le faccette, una volta applicate, non possono essere rimosse;
  2. Possibilità di scheggiature o fratture: sebbene le faccette siano abbastanza resistenti, possono scheggiarsi o fratturarsi in caso di masticazione errata o cattive abitudini (è fondamentale evitare comportamenti che richiedono un’eccessiva pressione per preservare l’integrità delle faccette, come ad es. mordicchiare le unghie o oggetti duri);
  3. Possibilità di alterare il colore naturale delle faccette: il fumo o il consumo eccessivo di alcuni alimenti e bevande coloranti (come tè, caffè e vino) possono macchiare e rovinare irrimediabilmente il colore delle faccette;
  4. Sensibilità al caldo o al freddo: alcuni pazienti sperimentano una maggiore sensibilità ai cibi e alle bevande calde o fredde dopo l’applicazione delle faccette.

In conclusione

Le faccette dentali rappresentano una soluzione ottimale per coloro che desiderano migliorare l’armonia e l’estetica del proprio sorriso con un intervento poco invasivo. Tuttavia, come per qualsiasi trattamento, è fondamentale valutare i pro e i contro e consultare il proprio dentista per verificare se le faccette dentali siano la scelta giusta per te.

Se hai domande o desideri saperne di più sulle faccette dentali, contattaci! Noi del Centro di Odontoiatria Grangia siamo qui per aiutarti a raggiungere il sorriso che hai sempre desiderato.

Nevralgia ai denti: cause, sintomi e rimedi

La nevralgia ai denti è una condizione molto fastidiosa e debilitante. I sintomi più comuni, oltre al dolore, sono la sensibilità al caldo e al freddo, e l’infiammazione.

Questo articolo offre una guida completa sulle cause, i sintomi e i rimedi della nevralgia dentale, per aiutarti a capire come prevenire e trattare questa fastidiosa condizione.

Che cos’è la nevralgia ai denti?

La nevralgia ai denti causa un dolore significativo, che può durare da pochi secondi a diversi minuti, e può derivare da diverse condizioni, tra cui carie, infezioni dentali, sensibilità al caldo e al freddo.

Le cause

La nevralgia ai denti è principalmente dovuta all’infiammazione dei nervi dentali. Vediamo nel dettaglio le cause più comuni:

  • Carie profonda: Una carie avanzata può penetrare nel nervo del dente, causando infiammazione e dolore intenso.
  • Denti fratturati: Una frattura può esporre il nervo del dente all’ambiente esterno, provocando dolore acuto e ipersensibilità.
  • Trattamenti endodontici: Recenti devitalizzazioni o altre operazioni chirurgiche dentali possono temporaneamente causare nevralgia dentale.

I sintomi

I sintomi della nevralgia ai denti possono variare, ma i più comuni includono:

  • Dolore acuto: Spesso descritto come un “colpo di fulmine”, questo dolore può irradiarsi dal dente interessato.
  • Sensibilità al caldo e al freddo: Bevande e cibi troppo caldi o troppo freddi possono causare la sensibilità dentale.
  • Sensibilità al dolce: Alcuni pazienti sperimentano dolore dopo aver consumato cibi o bevande dolci.
  • Dolore persistente: Una sensazione di dolore costante che può peggiorare durante la notte o quando si applica una pressione sul dente interessato.
  • Gonfiore e infiammazione: La nevralgia può essere accompagnata da gonfiore e infiammazione della gengiva vicino al dente interessato.

Cosa fare quando si ha la nevralgia?

Se stai sperimentando dolore a causa della nevralgia dentale, è fondamentale rivolgersi al proprio dentista di fiducia. Nel frattempo, alcuni rimedi casalinghi possono aiutare ad alleviare temporaneamente il dolore:

  • Lavare i denti con acqua a temperatura ambiente: Evita sbalzi termici che possono aggravare il dolore.
  • Evitare cibi e bevande calde o fredde: Preferisci cibi a temperatura ambiente per ridurre la sensibilità.
  • Dieta equilibrata: Evita alimenti acidi o zuccherati che possono peggiorare il dolore.

Il dentista potrebbe prescrivere farmaci antidolorifici o antinfiammatori (come ibuprofene o paracetamolo) per alleviare il dolore e ridurre così l’infiammazione.

Come prevenire la nevralgia ai denti

La prevenzione è sempre la migliore cura. Ecco alcuni accorgimenti per mantenere i tuoi denti sani e prevenire la nevralgia:

  • Igiene orale: Spazzola i denti almeno due volte al giorno, usa il filo interdentale e risciacqua con un collutorio antibatterico.
  • Alimentazione sana: Limita il consumo di bevande gassate e zuccherate. Includi cibi ricchi di calcio come latte, formaggi e verdure a foglia verde.
  • Uso del bite notturno: Se soffri di bruxismo, indossa un bite notturno per proteggere i denti.
  • Controlli periodici dal dentista: Le visite di controllo ti permettono di individuare e trattare tempestivamente eventuali problemi.

Conclusione

La nevralgia ai denti è un disturbo doloroso che può influire negativamente sulla qualità della vita. Ricorda, la prevenzione è fondamentale: prenditi cura dei tuoi denti oggi per evitare problemi domani. 

Se soffri di nevralgia ai denti, contattaci per fissare una prima visita. Il team del Centro di Odontoiatria Grangia ti aspetta!

Ortodonzia per bambini: un sorriso sano fin da piccoli

Spesso ci chiediamo come possiamo aiutare i nostri figli a mantenere un sorriso sano fin da piccoli. Una possibile soluzione è nell’ortodonzia infantile che, come vedremo in questo articolo, può favorire il corretto sviluppo del cavo orale dei pazienti più piccoli.

Cos’è l’ortodonzia per bambini?

L’ortodonzia per bambini è quella branca dell’odontoiatria pediatrica che si occupa di guidare o correggere problemi di malocclusione e di sviluppo dei denti nei piccoli pazienti.

Viene chiamata anche ortodonzia intercettiva, in quanto intercetta precocemente eventuali alterazioni durante la crescita dei denti permanenti e lo sviluppo delle ossa mascellari.

L’obiettivo dell’ortodonzia infantile è quello di trattare i problemi dentali prima che la crescita del bambino sia completa. È infatti più facile agire sulle ossa che si trovano nella fase di sviluppo ed evitare così trattamenti più complessi in futuro.

Quali sono gli obiettivi dell’ortodonzia nei bambini?

L’ortodonzia infantile ha diversi obiettivi, che hanno lo scopo di preservare la salute orale del bimbo: 

  1. Correzione dell’allineamento dei denti: denti storti o sovrapposti non solo influiscono sull’estetica del sorriso, ma possono causare anche problemi di carie;
  2. Creazione dello spazio per i denti permanenti: il trattamento ortodontico consente di preparare il cavo orale per la crescita dei denti permanenti;
  3. Guida allo sviluppo delle mascelle: l’ortodonzia aiuta a evitare asimmetrie facciali e problemi di allineamento, migliorando la funzione respiratoria e la deglutizione;
  4. Facilitazione dell’igiene orale: denti ben allineati risultano più facili da pulire, migliorando l’igiene orale quotidiana del bambino;
  5. Correzione di abitudini dannose: alcuni bambini sviluppano “abitudini viziate” come l’uso del ciuccio e il pollice in bocca. L’ortodonzia può correggere questi comportamenti, se identificati precocemente, prevenendo così danni ai denti e alle ossa mascellari.

A che età portare il proprio figlio dal dentista?

Nel campo dell’odontoiatria pediatrica, la prevenzione riveste un ruolo fondamentale. Noi del team Grangia vi consigliamo di portare il vostro bambino a una prima visita completa intorno ai 3 anni, per intercettare eventuali alterazioni ai denti e alla crescita ossea.

Anche se non sono presenti problemi evidenti, attraverso controlli regolari, teniamo sotto controllo lo stato di salute del cavo orale del piccolo. Un intervento tempestivo ci consente infatti di guidare i denti nella posizione ottimale, riducendo la necessità di futuri trattamenti più invasivi

La nostra pedodontista, durante la visita, valuta lo stato di salute del cavo orale, la posizione dei denti, la masticazione, la deglutizione e le condizioni dell’articolazione temporo-mandibolare.

La Prima Visita rappresenta un momento importante sia per noi del team Grangia che per il bambino: è l’occasione che ci consente di creare un rapporto di fiducia con il piccolo paziente, capire la sua situazione e proporre così la soluzione più adatta.

Quando mettere l’apparecchio?

Se il tuo bambino presenta denti non perfettamente allineati, ti sarai chiesto quando è il momento giusto per fargli indossare l’apparecchio.

Noi del Centro di Odontoiatria Grangia consigliamo di intervenire prima che il piccolo paziente abbia 9 anni. Si tratta di un’età in cui sono presenti sia denti decidui che permanenti e lo sviluppo delle ossa maxillo-facciali non è ancora giunto al termine.

Quali apparecchi vengono utilizzati?

Gli attuali apparecchi ortodontici risultano essere più confortevoli rispetto al passato, in quanto sono presenti opzioni adatte a ogni esigenza, in base alla gravità del disturbo e all’età del paziente. Il trattamento viene progettato per essere il meno invasivo possibile.

Tra gli apparecchi che possono essere utilizzati troviamo: l’apparecchio fisso, l’apparecchio funzionale e l’espansore palatale.

In conclusione

Come abbiamo visto, l’ortodonzia infantile è maggiormente efficace se si interviene precocemente. La prevenzione, infatti, è l’elemento fondamentale per un trattamento ortodontico efficace e per un corretto sviluppo del cavo orale del bambino.

Se stai cercando un dentista a Cantù per la valutazione di tuo figlio, o vuoi saperne di più sull’ortodonzia nei bambini contattaci per una visita con la nostra pedodontista! Nel Centro di Odontoiatria Grangia troverai un team di professionisti altamente specializzato, che dedica particolare impegno nella cura dei piccoli pazienti.

Parodontite: cos’è e quali sono le possibili cure?

Hai notato sanguinare le gengive mentre ti lavi i denti? O magari hai un alito cattivo persistente? Questi potrebbero essere alcuni segnali della parodontite, una malattia gengivale infiammatoria che, se trascurata, può portare alla perdita dei denti. Ma non preoccuparti! Con le giuste cure e attenzioni, è possibile combattere questa malattia e tornare così a sorridere.

Nell’articolo ti spieghiamo cos’è la parodontite, quali sono i sintomi, le cause e come curarla efficacemente.

Cos’è la parodontite?

La parodontite, nota anche come malattia parodontale o più comunemente “piorrea“, è un’infezione di origine batterica che colpisce i tessuti di sostegno del dente. Questa patologia inizia come gengivite (cioè come un’infiammazione delle gengive) e può progredire fino a coinvolgere i tessuti più profondi, inclusi il legamento parodontale e l’osso alveolare, causando infine la perdita dei denti.

Cause e fattori di rischio

La parodontite è solitamente causata dall’accumulo di placca e tartaro sui denti, sono infatti questi due elementi che provocano l’infiammazione delle gengive.

Ecco quindi alcuni dei principali fattori di rischio:

  • Scarsa igiene orale
  • Dieta e stile di vita non sano
  • Tabacco
  • Predisposizione genetica
  • Diabete
  • Stress e alterazioni ormonali

I sintomi della parodontite

La parodontite può essere una patologia insidiosa perché spesso i suoi sintomi sono lievi o assenti nella fase iniziale. È importante quindi prestare attenzione ai segnali, i più comuni sono:

  • Sanguinamento gengivale (specialmente durante lo spazzolamento dei denti);
  • Gengive arrossate e gonfie (sono il segno dell’infiammazione);
  • Alitosi;
  • Recessione gengivale;
  • Mobilità dei denti (che si muovono o cambiano posizione);
  • Presenza di pus (ascesso) tra le gengive e i denti.

Come si cura la parodontite?

Per curare la parodontite è necessario un trattamento tempestivo e un approccio multidisciplinare. Ecco le principali fasi da seguire:

  1. Diagnosi precoce: È fondamentale rivolgersi al proprio dentista di fiducia già ai primi segni di questa patologia. Un sondaggio parodontale può aiutare a misurare la profondità delle tasche gengivali e valutare così la gravità dell’infiammazione.
  2. Igiene orale: Una corretta igiene orale è la prima linea di difesa. Utilizza lo spazzolino e il filo interdentale quotidianamente e prenota regolari pulizie professionali.
  3. Trattamento scaling: Si tratta della pulizia sottogengivale che rimuove il deposito di placca batterica presente alla radice del dente, permettendo così alle gengive di guarire.
  4. Terapia chirurgica: Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere i difetti ossei o per rigenerare l’osso perduto a causa della parodontite.

Dopo il trattamento iniziale, è importante continuare a monitorare la salute orale con regolari visite di controllo evitando così il rischio di possibili ricadute.

Prevenzione: la parola chiave

La prevenzione è essenziale per contrastare la malattia parodontale. Ecco alcuni consigli utili:

  • Igiene orale quotidiana: Spazzola i denti almeno due volte al giorno e usa il filo interdentale.
  • Visite regolari dal dentista: Effettua controlli periodici e la pulizia professionale almeno due volte all’anno.
  • Stile di vita sano: Segui una dieta equilibrata ed evita il fumo.

Conclusione

Non lasciare che la parodontite rovini il tuo sorriso. Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato possono prevenire la perdita dei denti e mantenere così la tua bocca in salute. Se hai notato uno dei sintomi che abbiamo descritto, contattaci. Insieme possiamo creare un piano di cura personalizzato che ti permetterà di tornare a sorridere con fiducia. Ti aspettiamo!

Sensibilità dentale: quali sono le cause e i rimedi?

Molti di noi hanno sperimentato, almeno una volta, quella fastidiosa sensazione di dolore ai denti mentre gustavano un gelato o sorseggiavano una tazza di tè caldo. In questo articolo approfondiremo che cos’è la sensibilità dentale, esplorando sintomi, cause e possibili rimedi per alleviare questo disturbo.

Che cos’è la sensibilità dentale? 

La sensibilità dentale, o ipersensibilità dentinale, rappresenta una condizione comune che provoca dolore ai denti quando entrano a contatto con bevande o alimenti troppo caldi, freddi, acidi o zuccherati.

La causa principale è la graduale esposizione della dentina (la parte interna più morbida del dente, posizionata al di sotto dello smalto) all’ambiente esterno. La riduzione dello smalto determina così la progressiva esposizione della dentina agli agenti esterni. Lo smalto infatti è il tessuto bianco che riveste la zona più esterna del dente e lo protegge dall’usura e dai batteri cariogeni.

Inoltre, nella dentina sono presenti numerosi piccoli tubicini che contengono molte terminazioni nervose. Alimenti troppo caldi o freddi, acidi o zuccherati vanno a stimolare le fibre nervose, con conseguente fastidio e dolore acuto.

Quali sono i sintomi della sensibilità dentale?

Tra i principali sintomi avvertiti dalle persone che soffrono di sensibilità dentale troviamo:

  • Dolore acuto, improvviso e temporaneo, in risposta a stimoli specifici (freddo, caldo, dolce, acido);
  • Sensibilità durante la masticazione;
  • Sensazione di fastidio durante l’igiene orale.

La sensibilità dentale può essere associata ad altre patologie, come ad esempio:

  • Carie dentale: le carie possono causare l’esposizione della dentina e provocare sensibilità;
  • Trattamenti dentali recenti: procedure come lo sbiancamento, la pulizia dentale o lavori di restauro possono temporaneamente causare sensibilità;
  • Trattamento ortodontico: al termine del piano di cura, è abbastanza comune avvertire sensibilità ai denti;
  • Otturazioni usurate: otturazioni vecchie o danneggiate possono lasciare scoperta la dentina.

Quali sono le cause della sensibilità ai denti?

Tra le cause più comuni troviamo:

  • Recessione gengivale: quando le gengive si ritirano, lasciano esposta la radice del dente, che non è protetta dallo smalto;
  • Erosione dello smalto: il consumo eccessivo di cibi e bevande acide, il bruxismo o l’uso di spazzolini troppo duri possono ridurre lo smalto, esponendo la dentina all’ambiente esterno e ai batteri.

Quali sono le cause dell’assottigliamento dello smalto?

L’erosione dello smalto è provocato principalmente da:

  • bruxismo;
  • spazzolamento non corretto;
  • spazzolino con setole dure;
  • acidità del cavo orale;
  • dentifricio con alto indice di abrasività (es. dentifrici sbiancanti).

Cosa fare in caso di sensibilità dentale?

In caso di sensibilità ai denti, esistono alcuni semplici accorgimenti per alleviare fin da subito i sintomi più dolorosi.

Prima di tutto però è importante prenotare una Prima Visita per individuare le cause del problema ed evitare così un peggioramento della situazione. In quest’occasione, il paziente ha la possibilità di ottenere consigli riguardanti le abitudini d’igiene orale a lui più adatte, conoscere la tecnica di spazzolamento più adeguata e altre informazioni utili.

Ecco alcuni semplici consigli per iniziare subito a prenderti cura dei denti sensibili:

  • Lava i denti e utilizza il filo interdentale regolarmente;
  • Evita di spazzolare i denti con movimenti energici;
  • Utilizza uno spazzolino con setole morbide;
  • Usa il dentifricio per denti sensibili.

Quale dentifricio usare per i denti sensibili?

Il dolore associato alla sensibilità dentale può essere alleviato utilizzando un dentifricio formulato espressamente per pazienti con denti sensibili. Il fluoro, presente nei collutori e nei dentifrici, consente di mineralizzare e desensibilizzare la superficie dello smalto, rendendo i denti meno sensibili. Come abbiamo visto, per le persone che presentano un’elevata sensibilità del cavo orale, è sconsigliato l’utilizzo di dentifrici aggressivi, che deteriorano lo smalto e rendono i denti ancora più sensibili

Conclusione

La sensibilità dentale è una condizione che può intaccare il nostro benessere quotidiano. Si può presentare in maniera improvvisa o graduale, a qualsiasi età. Attraverso una corretta diagnosi e un adeguato piano di cura, è possibile però gestire questa condizione in modo efficace.Se avverti fastidio o dolore ai denti, contattaci! Noi del Centro di Odontoiatria Grangia siamo a disposizione per consigliarti il percorso più adatto alle tue esigenze.

Corone dentali: la soluzione per un sorriso perfetto

Le corone dentali sono protesi fisse, utilizzate per riparare e proteggere i denti danneggiati. Realizzate in materiali come ceramica, zirconio e metallo-ceramica, offrono resistenza e un aspetto naturale. Sono ideali per risolvere i danni causati dalle carie, ma anche per denti fratturati e miglioramenti estetici.

In questa guida esploreremo cosa sono le corone dentali, quando sono necessarie e quali benefici possono portare alla tua salute orale e all’aspetto estetico.

Cosa sono le corone dentali?

Le corone dentali sono protesi fisse che ricoprono e proteggono i denti danneggiati, migliorandone sia la funzionalità che l’estetica. Immaginale come un cappello protettivo per i tuoi denti, in grado di ripristinare l’aspetto originale del dente garantendo allo stesso tempo una lunga durata e resistenza.

Prima di applicare una corona dentale, però, è essenziale che la radice del dente sia stabile e le gengive siano sane.

Quali materiali si usano per le corone dentali?

Le corone dentali possono essere realizzate in diversi materiali, ciascuno con le sue caratteristiche specifiche:

  • Zirconia/ceramica: perfette per un risultato estetico naturale, disponibile in varie tonalità di bianco, sono le più resistenti e fatte con tecnologie digitali avanzate;
  • Metallo-ceramica: una combinazione di metallo per la struttura interna e ceramica per il rivestimento esterno (ormai le utilizziamo molto meno perché poco estetiche);
  • Resina: utilizzata principalmente per corone provvisorie, meno resistente, ma utile in attesa di una soluzione definitiva.

Quando si usano le corone dentali?

Le corone dentali sono una soluzione comune ed efficace per diverse problematiche dentali, tra cui:

Come viene applicata una corona dentale?

L’applicazione di una corona dentale segue un processo in tre fasi:

  1. Preparazione del dente: il dente viene preparato a 360 gradi per adattarsi alla corona;
  2. Impronta e realizzazione della corona: viene presa l’impronta del dente con tecnologia digitale e realizzata una corona su misura, scelta nel materiale più adatto;
  3. Fissaggio della corona: la corona viene incollata sul dente con un cemento medicale.

Quali sono i vantaggi?

Le corone dentali offrono numerosi vantaggi sia per la salute che per l’estetica del sorriso:

  • I denti danneggiati o indeboliti tornano a masticare correttamente;
  • Rinforzano i denti fragili a causa di carie, fratture o trattamenti endodontici;
  • Offrono risultati naturali e belli alla vista;
  • Sono durature e resistenti nel tempo.

È fondamentale però mantenere una buona igiene orale quotidiana e sottoporsi a controlli periodici dall’odontoiatra e dall’igienista dentale.

Conclusione

Le corone dentali rappresentano un’ottima soluzione per chi desidera tornare a sorridere senza pensieri, ripristinando sia la funzionalità che l’estetica dei propri denti.

Se sei interessato a questo trattamento, contattaci per fissare una prima visita! Noi del Centro di Odontoiatria Grangia saremo felici di conoscere la tua storia e accompagnarti nel percorso verso il sorriso che desideri.

Pollice in bocca e ciuccio: due abitudini dei bambini

I bambini spesso trovano conforto nell’uso del ciuccio o nel pollice in bocca, durante i primi anni di vita. Inizialmente, queste abitudini possono sembrare innocue, ma se persistono nel tempo hanno un impatto significativo sulla salute orale dei più piccoli.

In questo articolo, vogliamo condividere con voi l’importanza di comprendere i rischi associati all’uso prolungato del ciuccio e del pollice in bocca, e come possiamo aiutare i nostri piccoli pazienti a preservare i loro sorrisi.

Il pollice in bocca

Il pollice in bocca è un comportamento comune tra i bambini. Spesso utilizzato come mezzo di conforto e rassicurazione, aiuta il piccolo a rilassarsi.

Per il bambino succhiare il pollice è un’azione fisiologica. Si tratta di un’abitudine che comincia ancora prima che il bambino nasca. Infatti, già tra la 13a e la 14a settimana, dall’ecografia è possibile osservare il feto mentre succhia il dito. Nei primi mesi di vita, i neonati mettono il pollice in bocca come modo naturale per soddisfare il loro bisogno di suzione.

Durante i primissimi anni di vita, il pollice in bocca non costituisce un problema perché è un comportamento del tutto naturale. Se questa abitudine permane oltre una certa età, è necessario intervenire per evitare conseguenze negative sulla salute orale del bambino.

L’uso del ciuccio 

Anche l’uso del ciuccio ha un valore consolatorio ed è fonte di rassicurazione per i neonati e i bambini più piccoli. Inoltre, può essere utile per evitare che il bimbo prenda il vizio di mettere il pollice in bocca, abitudine più difficile da gestire e da eliminare.

Quali problemi possono nascere dall’uso del ciuccio o dal pollice in bocca?

L’abitudine a utilizzare il ciuccio viene abbandonata spontaneamente in epoca relativamente precoce. Più problematico è il vizio di mettere il pollice in bocca, che tende a rimanere in un numero elevato di bambini.

problemi che possono sorgere da un succhiamento protratto del ciuccio o del dito sono:

  • mancanza di contatto fra gli incisivi;
  • persistenza di deglutizione infantile;
  • palato alto e stretto, perché la lingua non espande il palato ma scarica la forza sui denti;
  • aumentata sporgenza degli incisivi superiori;
  • problemi masticatori e fonetici;
  • instaurarsi di malocclusioni;
  • difficoltà a chiudere le labbra a riposo;
  • nei casi più gravi, morso aperto per la ridotta crescita dell’osso alveolare.

Inoltre, il persistere del vizio oltre i 3-4 anni d’età può facilitare l’instaurarsi del morso incrociato. Infatti il ciuccio o il pollice modificano la posizione naturale della lingua che si abbassa, in questo modo, gli incisivi inferiori si inclinano verso l’interno, mentre quelli superiori verso l’esterno.

Molti dei problemi appena elencati si risolvono spontaneamente se il bambino abbandona l’abitudine viziata prima possibile (almeno entro il primo anno di asilo).

Come limitare l’uso del ciuccio o il pollice in bocca?

Eliminare l’uso del ciuccio o il pollice in bocca può essere una sfida per molti genitori, ma con pazienza e costanza è possibile aiutare il bambino a eliminare queste abitudini.

Alcune strategie utili da adottare possono essere:

  • Coinvolgi il bambino: Spiega al bimbo perché è importante smettere di usare il ciuccio o succhiare il pollice.
  • Limita l’uso: Riduci gradualmente il tempo in cui il bambino può usare il ciuccio. Se succhia il pollice, distrailo con altre attività.
  • Offri alternative: Quando il bambino vuole usare il ciuccio o succhiare il pollice, proponigli giocattoli o attività divertenti.
  • Usa rinforzi positivi: Crea un sistema di ricompense (come stelle o adesivi) per ogni giorno senza ciuccio o dito in bocca.
  • Crea un ambiente di supporto: Parla con altri membri della famiglia e con gli educatori per avere il loro aiuto nel processo.
  • Sii paziente: Cambiare abitudini richiede tempo, sostieni il tuo bambino con pazienza durante questo percorso.

Quando togliere il ciuccio o il vizio del dito in bocca?

L’età ideale per eliminare l’uso del ciuccio o la suzione del pollice è intorno ai 2 anni e non oltre i 3.

La gravità dei danni dipende dalla durata, intensità e frequenza dell’abitudine, oltre che dalla predisposizione genetica del bambino. Tuttavia, più a lungo il bambino persiste, maggiore è il rischio di danni significativi.

In conclusione

Come abbiamo visto, mettere il pollice in bocca o usare il ciuccio è un comportamento molto frequente nei bambini: li rilassa e li tranquillizza. Se diventa una pratica costante e si protrae nel tempo, occorre però intervenire cercando di eliminare l’abitudine viziata.

Noi del Centro di Odontoiatria Grangia desideriamo accompagnare genitori e bambini in un percorso di crescita sano ed equilibrato. Se hai bisogno di supporto o desideri ricevere consigli, non esitare a contattarci per fissare una visita con la nostra pedodontista!

Deglutizione infantile: cos’è e come intervenire

Durante la crescita, il bambino cambia il modo di deglutire in base al tipo di alimentazione. In alcuni casi, però, questo cambiamento non avviene e si verifica la cosiddetta deglutizione infantile, conosciuta anche come deglutizione atipica.

Nell’articolo approfondiamo questo disturbo che interessa il processo di ingestione dei bambini, indicando le principali cause e il modo in cui viene trattato.

Cos’è la deglutizione infantile?

La lingua riveste un ruolo fondamentale per l’accrescimento delle basi ossee e lo sviluppo di un corretto rapporto tra le arcate dentali. I movimenti e la posizione della lingua cambiano nel tempo, a seguito del passaggio dall’alimentazione liquida a quella semiliquida e solida.

Durante l’allattamento, per deglutire, il neonato posiziona la lingua tra le arcate dentarie (prive di denti). Quando spuntano i primi dentini, il corretto posizionamento della lingua è contro il palato, dietro agli incisivi superiori.

Nel caso di deglutizione infantile, i bambini continuano a posizionare la lingua tra le arcate, nonostante siano presenti i denti. Si nota, infatti, che la bocca rimane semiaperta e per chiuderla il bambino deve contrarre eccessivamente i muscoli del viso.

Quali sono le cause della deglutizione infantile?

Tale condizione dipende da varie cause, tra cui:

  • l’allattamento prolungato
  • il succhiamento del dito o del ciuccio
  • la respirazione orale
  • il frenulo linguale corto

Quali sono i sintomi?

I principali segnali che possono indicare la presenza di deglutizione infantile sono:

  • la posizione anomala della lingua tra le arcate, che porta ad avere la bocca semiaperta;
  • la difficoltà a deglutire cibi solidi;
  • la masticazione troppo lenta o, al contrario, troppo veloce;
  • la difficoltà a pronunciare alcuni suoni.

Cosa provoca la deglutizione infantile?

Nel caso in cui la deglutizione atipica non venga trattata, le possibili conseguenze sono:

  • alterazione dell’eruzione dentale
  • spostamento dei denti permanenti con conseguenti malocclusioni
  • problemi di masticazione
  • difetti di pronuncia
  • alterazioni estetiche

Come correggere la deglutizione infantile?

Per correggere la deglutizione atipica, è necessario capire la causa dell’errato posizionamento della lingua.

Spesso, questo comportamento viene trattato attraverso la terapia miofunzionale, un insieme di esercizi di fisioterapia che mirano alla correzione della posizione della lingua. In alcuni casi, si ricorre anche all’utilizzo di apparecchi ortodontici, che hanno lo scopo di posizionare la lingua all’interno delle arcate dentali.

In conclusione

La deglutizione infantile può avere un impatto significativo sullo sviluppo orale del bambino. È compito dell’odontoiatra pediatrico e del logopedista identificare i segnali che indicano la presenza di questo comportamento. 

Se noti nel tuo bambino alcuni sintomi riconducibili alla deglutizione infantile, contattaci! Il Centro di Odontoiatria Grangia dedica infatti una particolare attenzione alla salute orale dei più piccoli. Attraverso una diagnosi precoce con la nostra pedodontista, riusciremo ad agire presto evitando così lo sviluppo di anomalie dentali.