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Autore: admin

Pollice in bocca e ciuccio: due abitudini dei bambini

I bambini spesso trovano conforto nell’uso del ciuccio o nel pollice in bocca, durante i primi anni di vita. Inizialmente, queste abitudini possono sembrare innocue, ma se persistono nel tempo hanno un impatto significativo sulla salute orale dei più piccoli.

In questo articolo, vogliamo condividere con voi l’importanza di comprendere i rischi associati all’uso prolungato del ciuccio e del pollice in bocca, e come possiamo aiutare i nostri piccoli pazienti a preservare i loro sorrisi.

Il pollice in bocca

Il pollice in bocca è un comportamento comune tra i bambini. Spesso utilizzato come mezzo di conforto e rassicurazione, aiuta il piccolo a rilassarsi.

Per il bambino succhiare il pollice è un’azione fisiologica. Si tratta di un’abitudine che comincia ancora prima che il bambino nasca. Infatti, già tra la 13a e la 14a settimana, dall’ecografia è possibile osservare il feto mentre succhia il dito. Nei primi mesi di vita, i neonati mettono il pollice in bocca come modo naturale per soddisfare il loro bisogno di suzione.

Durante i primissimi anni di vita, il pollice in bocca non costituisce un problema perché è un comportamento del tutto naturale. Se questa abitudine permane oltre una certa età, è necessario intervenire per evitare conseguenze negative sulla salute orale del bambino.

L’uso del ciuccio 

Anche l’uso del ciuccio ha un valore consolatorio ed è fonte di rassicurazione per i neonati e i bambini più piccoli. Inoltre, può essere utile per evitare che il bimbo prenda il vizio di mettere il pollice in bocca, abitudine più difficile da gestire e da eliminare.

Quali problemi possono nascere dall’uso del ciuccio o dal pollice in bocca?

L’abitudine a utilizzare il ciuccio viene abbandonata spontaneamente in epoca relativamente precoce. Più problematico è il vizio di mettere il pollice in bocca, che tende a rimanere in un numero elevato di bambini.

problemi che possono sorgere da un succhiamento protratto del ciuccio o del dito sono:

  • mancanza di contatto fra gli incisivi;
  • persistenza di deglutizione infantile;
  • palato alto e stretto, perché la lingua non espande il palato ma scarica la forza sui denti;
  • aumentata sporgenza degli incisivi superiori;
  • problemi masticatori e fonetici;
  • instaurarsi di malocclusioni;
  • difficoltà a chiudere le labbra a riposo;
  • nei casi più gravi, morso aperto per la ridotta crescita dell’osso alveolare.

Inoltre, il persistere del vizio oltre i 3-4 anni d’età può facilitare l’instaurarsi del morso incrociato. Infatti il ciuccio o il pollice modificano la posizione naturale della lingua che si abbassa, in questo modo, gli incisivi inferiori si inclinano verso l’interno, mentre quelli superiori verso l’esterno.

Molti dei problemi appena elencati si risolvono spontaneamente se il bambino abbandona l’abitudine viziata prima possibile (almeno entro il primo anno di asilo).

Come limitare l’uso del ciuccio o il pollice in bocca?

Eliminare l’uso del ciuccio o il pollice in bocca può essere una sfida per molti genitori, ma con pazienza e costanza è possibile aiutare il bambino a eliminare queste abitudini.

Alcune strategie utili da adottare possono essere:

  • Coinvolgi il bambino: Spiega al bimbo perché è importante smettere di usare il ciuccio o succhiare il pollice.
  • Limita l’uso: Riduci gradualmente il tempo in cui il bambino può usare il ciuccio. Se succhia il pollice, distrailo con altre attività.
  • Offri alternative: Quando il bambino vuole usare il ciuccio o succhiare il pollice, proponigli giocattoli o attività divertenti.
  • Usa rinforzi positivi: Crea un sistema di ricompense (come stelle o adesivi) per ogni giorno senza ciuccio o dito in bocca.
  • Crea un ambiente di supporto: Parla con altri membri della famiglia e con gli educatori per avere il loro aiuto nel processo.
  • Sii paziente: Cambiare abitudini richiede tempo, sostieni il tuo bambino con pazienza durante questo percorso.

Quando togliere il ciuccio o il vizio del dito in bocca?

L’età ideale per eliminare l’uso del ciuccio o la suzione del pollice è intorno ai 2 anni e non oltre i 3.

La gravità dei danni dipende dalla durata, intensità e frequenza dell’abitudine, oltre che dalla predisposizione genetica del bambino. Tuttavia, più a lungo il bambino persiste, maggiore è il rischio di danni significativi.

In conclusione

Come abbiamo visto, mettere il pollice in bocca o usare il ciuccio è un comportamento molto frequente nei bambini: li rilassa e li tranquillizza. Se diventa una pratica costante e si protrae nel tempo, occorre però intervenire cercando di eliminare l’abitudine viziata.

Noi del Centro di Odontoiatria Grangia desideriamo accompagnare genitori e bambini in un percorso di crescita sano ed equilibrato. Se hai bisogno di supporto o desideri ricevere consigli, non esitare a contattarci per fissare una visita con la nostra pedodontista!

Deglutizione infantile: cos’è e come intervenire

Durante la crescita, il bambino cambia il modo di deglutire in base al tipo di alimentazione. In alcuni casi, però, questo cambiamento non avviene e si verifica la cosiddetta deglutizione infantile, conosciuta anche come deglutizione atipica.

Nell’articolo approfondiamo questo disturbo che interessa il processo di ingestione dei bambini, indicando le principali cause e il modo in cui viene trattato.

Cos’è la deglutizione infantile?

La lingua riveste un ruolo fondamentale per l’accrescimento delle basi ossee e lo sviluppo di un corretto rapporto tra le arcate dentali. I movimenti e la posizione della lingua cambiano nel tempo, a seguito del passaggio dall’alimentazione liquida a quella semiliquida e solida.

Durante l’allattamento, per deglutire, il neonato posiziona la lingua tra le arcate dentarie (prive di denti). Quando spuntano i primi dentini, il corretto posizionamento della lingua è contro il palato, dietro agli incisivi superiori.

Nel caso di deglutizione infantile, i bambini continuano a posizionare la lingua tra le arcate, nonostante siano presenti i denti. Si nota, infatti, che la bocca rimane semiaperta e per chiuderla il bambino deve contrarre eccessivamente i muscoli del viso.

Quali sono le cause della deglutizione infantile?

Tale condizione dipende da varie cause, tra cui:

  • l’allattamento prolungato
  • il succhiamento del dito o del ciuccio
  • la respirazione orale
  • il frenulo linguale corto

Quali sono i sintomi?

I principali segnali che possono indicare la presenza di deglutizione infantile sono:

  • la posizione anomala della lingua tra le arcate, che porta ad avere la bocca semiaperta;
  • la difficoltà a deglutire cibi solidi;
  • la masticazione troppo lenta o, al contrario, troppo veloce;
  • la difficoltà a pronunciare alcuni suoni.

Cosa provoca la deglutizione infantile?

Nel caso in cui la deglutizione atipica non venga trattata, le possibili conseguenze sono:

  • alterazione dell’eruzione dentale
  • spostamento dei denti permanenti con conseguenti malocclusioni
  • problemi di masticazione
  • difetti di pronuncia
  • alterazioni estetiche

Come correggere la deglutizione infantile?

Per correggere la deglutizione atipica, è necessario capire la causa dell’errato posizionamento della lingua.

Spesso, questo comportamento viene trattato attraverso la terapia miofunzionale, un insieme di esercizi di fisioterapia che mirano alla correzione della posizione della lingua. In alcuni casi, si ricorre anche all’utilizzo di apparecchi ortodontici, che hanno lo scopo di posizionare la lingua all’interno delle arcate dentali.

In conclusione

La deglutizione infantile può avere un impatto significativo sullo sviluppo orale del bambino. È compito dell’odontoiatra pediatrico e del logopedista identificare i segnali che indicano la presenza di questo comportamento. 

Se noti nel tuo bambino alcuni sintomi riconducibili alla deglutizione infantile, contattaci! Il Centro di Odontoiatria Grangia dedica infatti una particolare attenzione alla salute orale dei più piccoli. Attraverso una diagnosi precoce con la nostra pedodontista, riusciremo ad agire presto evitando così lo sviluppo di anomalie dentali.

Respirazione orale nel bambino: cos’è e cosa fare

Come sappiamo, la respirazione rappresenta una funzione di vitale importanza. La corretta respirazione è quella nasale, essenziale per garantire al nostro corpo un flusso d’aria pulita. 

Al contrario, la respirazione dalla bocca avviene in circostanze specifiche, come durante il raffreddore o l’attività fisica intensa, oppure quando parliamo o cantiamo. Sebbene respirare occasionalmente dalla bocca sia normale, la sua persistenza richiede una particolare attenzione.

In questo articolo approfondiamo la respirazione orale, un problema sempre più diffuso tra i bambini, indicando le cause, i sintomi e le possibili soluzioni.

Cos’è la respirazione orale? 

La respirazione orale è un’abitudine che si riscontra quando il bambino respira attraverso la bocca e non, come dovrebbe accadere normalmente, tramite il naso.

Respirare con la bocca rappresenta un atteggiamento necessario in caso di raffreddore, ma si tratta di un’abitudine viziata se presente anche quando il naso è libero. 

La respirazione avviene infatti attraverso il naso, che filtra, umidifica e riscalda l’aria prima di raggiungere i polmoni.

Quali sono i sintomi riconducibili alla respirazione orale?

Riconoscere i sintomi della respirazione orale è importante per consentire al pedodontista di intervenire precocemente.

Nei bambini che presentano respirazione orale, generalmente, si nota:

  • bocca sempre aperta;
  • disidratazione delle mucose;
  • secchezza delle labbra;
  • malocclusione dentale;
  • problemi di pronuncia.

In molti casi, il bambino presenta anche deglutizione infantile.

Quali sono le cause?

Tra le cause più comuni della respirazione orale ci sono:

  • Ostruzione nasale: le infezioni al naso possono ostruire il setto nasale e spingere il bambino a respirare con la bocca;
  • Anatomia del naso: alcuni bambini possono avere una struttura nasale che li porta naturalmente a respirare dalla bocca;
  • Abitudini: alcune abitudini viziate come succhiare il pollice o usare il ciuccio per lunghi periodi possono influenzare il modo in cui il bambino respira.

Che cosa può comportare la respirazione orale?

Se non corretta tempestivamente, questa modalità di respirazione può essere causa di malocclusioni dentali e scheletriche nell’età dello sviluppo.

Nei bambini affetti da respirazione orale, infatti, si possono verificare:

  • aumento della dimensione verticale del viso, che presenta un aspetto allungato, con narici strette e sorriso gengivale;
  • posizione bassa della lingua, con conseguente alterazione dello sviluppo dell’arcata dentale superiore e palato a forma di “V”;
  • rotazione della mandibola;
  • spostamenti dentali e malocclusione;
  • ingrossamento delle tonsille.

Un sonno disturbato dalla respirazione orale può portare a episodi frequenti di stanchezza diurna

Come intervenire in caso di respirazione orale?

Abbiamo appena visto che la respirazione orale può creare delle ripercussioni importanti sullo sviluppo dello scheletro maxillo-facciale. È importante, quindi, intervenire velocemente andando ad eliminare le cause responsabili.

La respirazione orale viene corretta attraverso un trattamento ortodontico precoce, prima che la crescita cranio-facciale sia completa. Tale trattamento si compone di 2 fasi:

  1. Nella prima fase, il bambino si sottopone a un trattamento con apparecchio mobile, che va tolto ogni giorno;
  2. Successivamente, viene utilizzato un normale apparecchio fisso, che ha il compito di ruotare correttamente i denti.

Inoltre, a causa della forma allungata del viso, in molti casi è necessario utilizzare un espansore palatale.

In conclusione

La respirazione orale rappresenta un problema comune nei più piccoli. Riconoscere i sintomi in modo precoce e intervenire con il trattamento appropriato previene complicazioni e garantisce un corretto sviluppo del bambino.

Il tuo bambino respira con la bocca? Non aspettare, contattaci per fissare una visita!

Quali rimedi per l’alitosi? Una guida con consigli pratici

L’alitosi può essere un fastidio quotidiano, ma con la giusta igiene orale e qualche accortezza alimentare, è possibile mantenerla sotto controllo. Questa breve guida offre consigli e rimedi pratici per sconfiggere l’alito cattivo e ritrovare così la sicurezza di stare vicino alle persone senza disagi.

La preoccupazione di avere l’alito cattivo non è solo una questione di igiene personale, ma può influenzare profondamente l’autostima e le relazioni sociali. Se ti ritrovi spesso in disagio per l’odore del tuo respiro, non sei solo. Fortunatamente, con le giuste pratiche, è possibile eliminare l’alitosi e riconquistare la tua sicurezza.

Capire le cause dell’alitosi

L’alitosi può essere scatenata da vari fattori, alcuni dei quali sono controllabili, mentre altri potrebbero richiedere un intervento medico:

  • Igiene orale inadeguata: La mancata rimozione di residui di cibo e la formazione di placca possono portare a un odore sgradevole.
  • Alimenti e bevande: Alimenti come aglio, cipolla e alcuni tipi di bevande possono temporaneamente peggiorare l’alito.
  • Problemi orali: Carie, gengiviti e malattia parodontale (piorrea) possono contribuire all’alitosi cronica.
  • Secchezza delle fauci: Una ridotta produzione di saliva può peggiorare l’alitosi, soprattutto di mattina.
  • Condizioni mediche: Alcuni disturbi, come il reflusso gastroesofageo o le infezioni delle vie respiratorie, possono causare l’alito cattivo.

Rimedi per eliminare l’alitosi

1. Migliora la tua igiene orale

  • Spazzola i denti almeno due volte al giorno con uno spazzolino elettrico, e non dimenticare di pulire anche la lingua.
  • Usa il filo interdentale quotidianamente per rimuovere i residui di cibo tra i denti, zone spesso trascurate durante lo spazzolamento.
  • Risciacqua con un collutorio antibatterico per ridurre i batteri e mantenere l’alito fresco.

2. Regola l’alimentazione

  • Evita alimenti noti per causare alito cattivo (come cipolle e aglio), e riduci il consumo di caffè e alcol.
  • Bevi abbondante acqua durante il giorno per stimolare la produzione di saliva, un naturale detergente per la bocca.

3. Consulta il tuo dentista regolarmente

  • Un controllo periodico può aiutarti a identificare e trattare tempestivamente problemi come carie o malattie gengivali che potrebbero contribuire all’alitosi.

4. Altri rimedi pratici

  • Masticare gomme senza zucchero o utilizzare spray orali può fornire un sollievo temporaneo dall’alito cattivo.

Per concludere

L’alitosi non è una condanna. Con le giuste pratiche di igiene e qualche cambiamento nel tuo stile di vita, puoi dire addio all’imbarazzo e vivere con più serenità le tue relazioni sociali.  Non lasciare che l’alitosi comprometta la tua qualità di vita. Contattaci oggi per fissare una visita e scoprire le migliori strategie per mantenere il tuo alito fresco e pulito. La tua salute orale è la nostra priorità!

Scanner intraorale: innovazione nella diagnosi dentale

Negli ultimi anni, la tecnologia ha migliorato la valutazione clinica e la pianificazione delle cure. È il caso dello scanner intraorale, un dispositivo digitale che permette ai pazienti una diagnosi più veloce e meno invasiva.

In questo articolo, approfondiamo lo scanner intraorale, una delle tecnologie più utilizzate nel Centro di Odontoiatria Grangia

Che cos’è lo scanner intraorale?

Lo scanner intraorale è un apparecchio dotato di telecamere, in grado di analizzare le arcate dentali e riprodurle in 3D sul monitor.

Questo strumento consente di mostrare la struttura tridimensionale del cavo orale del paziente, che può essere visualizzata sullo schermo in tempo reale.

Come funziona la scansione intraorale?

Lo scanner intraorale emette un fascio luminoso che raggiunge i denti e permette di ottenere in pochi minuti l’impronta dentale digitale.

In questo modo vengono raccolti i dati sulla forma e la dimensione dei denti, per poi essere inviati al computer che restituisce un modello 3D delle arcate dentali e dei tessuti molli del paziente. 

Lo scanner dentale è quindi meno invasivo del calco tradizionale che, utilizzando paste siliconiche, è possibile causa di disagio legato al riflesso faringeo.

Quando si utilizza lo scanner intraorale?

Lo scanner intraorale è essenziale per la pianificazione dei trattamenti odontoiatrici. Viene utilizzato per ottenere le impronte dentali che serviranno per realizzare restauri (come impianti e protesi), ma anche per fare una diagnosi insieme al paziente.

Lo scanner dentale è impiegato anche in ambito ortodontico, per esempio in caso di malocclusioni, per supportare gli specialisti nella creazione di un apparecchio in linea con le esigenze del paziente.

Quali sono i vantaggi dello scanner intraorale?

Lo scanner intraorale permette ai nostri pazienti una diagnosi più confortevole, rispetto alle tecniche tradizionali. I vantaggi infatti che questa nuova tecnologia offre sono numerosi:

  1. Minore invasività rispetto al calco tradizionale. Il paziente non percepisce la sensazione di nausea che può avere con l’utilizzo del cucchiaio e della pasta.
  2. Velocità. In meno di 5 minuti viene eseguita la scansione. Lo scanner consente, quindi, di ridurre i tempi di attesa. Al contrario, per l’impronta tradizionale è necessario attendere che la pasta si indurisca, con il rischio di doverla rifare in caso di errori o imprecisioni.
  3. Durata. I modelli digitali, a differenza di quelli in gesso, non si deteriorano con il passare del tempo, non si rompono, non occupano spazio fisico e sono trasferibili in qualsiasi momento.
  4. Precisione. Le  scansioni prodotte presentano alti livelli di precisioni. Inoltre, permettono di avere informazioni anche sulla densità ossea e sulla posizione dei nervi.
  5. Possibilità di visualizzare in anteprima l’impronta dentale digitale. Il dentista può mostrare immediatamente il risultato dentale e affrontare così tutte le preoccupazioni insieme al paziente, spiegando nel dettaglio il piano di cura.

In conclusione

Come abbiamo visto, lo scanner intraorale è uno strumento che rende più positiva l’esperienza dal dentista.

Noi del Centro di Odontoiatria Grangia, utilizziamo le tecnologie più innovative per migliorare il comfort e la precisione dei trattamenti di cura. L’obiettivo è infatti quello di mettere a proprio agio il paziente, anche durante la rilevazione delle impronte dentali. Se sei interessato, contattaci. Ti aspettiamo!

Il dentista per bambini: chi è e cosa fa?

La prevenzione e la corretta igiene orale nei bambini garantiscono la crescita armonica dei denti e permettono di evitare possibili problemi in futuro. Per queste ragioni, è importante affidarsi, fin dai primi anni di età, ad un dentista specializzato in odontoiatria pediatrica.

In questo articolo scopriremo l’importanza del dentista per bambini, della prevenzione e della prima visita, con consigli utili per i genitori che devono affrontare la paura dei figli per il dentista.

Che cosa fa il dentista per bambini? 

Il dentista per bambini, o pedodontista, è la figura professionale che si dedica alla cura orale dei piccoli pazienti, dall’età pediatrica fino all’adolescenza.

Si tratta di un odontoiatra che ha competenze specialistiche e psicologiche, fondamentali per creare un rapporto di fiducia con i piccoli pazienti.

Il dentista per bambini ricopre un ruolo essenziale nella cura della salute orale dei piccoli pazienti, alcune delle sue principali funzioni sono:

  • monitorare la corretta crescita dei denti
  • valutare la funzione masticatoria, l’allineamento dei denti e le capacità fonatorie
  • curare eventuali carie e infezioni del cavo orale
  • educare i piccoli pazienti all’igiene orale quotidiana

Educare alla prevenzione

La bocca svolge molte funzioni essenziali come masticare, deglutire e parlare. È quindi importante prendersi cura dei denti da latte perché questi aiutano a sviluppare correttamente la struttura e le funzioni della bocca, influenzando anche la crescita generale del bambino. 

La prevenzione è infatti fondamentale per evitare possibili carie e per correggere precocemente le alterazioni funzionali. Per questo è essenziale la prima visita e l’educazione del bambino all’igiene orale quotidiana.

Quando fare la prima visita ai bambini?

La prima visita dal dentista rappresenta un momento importante ma delicato per i bambini, l’occasione con cui prendere confidenza con la figura del pedodontista.

È consigliabile effettuare una prima visita completa intorno ai 3 anni di età. Il bambino infatti si trova nella fase iniziale di sviluppo, durante la quale è possibile individuare e correggere in anticipo eventuali alterazioni ai denti e alla crescita ossea.

Come si svolge la prima visita per i bambini?

Alla prima visita dedichiamo tutte le attenzioni e il tempo necessario per far sentire il bambino a proprio agio. Fin da subito, è importante che tra il piccolo paziente e il team odontoiatrico si instauri un rapporto di fiducia, per evitare così che l’esperienza dal dentista sia associata a qualcosa di negativo. 

Noi del Centro di Odontoiatria Grangia siamo affiliati a Il Dentista dei Bambini, una rete di studi dentistici specializzati nella cura dei piccoli pazienti. Grazie al nostro team specializzato, desideriamo infatti far vivere ai bambini un’esperienza odontoiatrica positiva e piacevole. 

Nella pagina dedicata all’Odontoiatria pediatrica abbiamo descritto in modo dettagliato gli obiettivi della prima visita, che in sintesi sono:

  1. Diagnosticare eventuali malocclusioni dentali;
  2. Verificare lo stato dei denti da latte e lo sviluppo delle strutture ossee;
  3. Controllare le abitudini alimentari e di igiene orale del piccolo paziente.

Al termine della prima visita diamo al bambino alcuni suggerimenti su come utilizzare correttamente lo spazzolino. Desideriamo educare fin da subito i piccoli pazienti ad assumere sane abitudini di igiene orale quotidiana, in collaborazione con la famiglia

Cosa fare se il bambino ha paura del dentista?

Il dentista pediatrico è una figura che, grazie alla sua preparazione professionale, è in grado di rapportarsi con i bambini attraverso l’instaurazione di un rapporto di fiducia e di collaborazione.

Reazioni di ansia e paura possono impedire il corretto svolgimento dei trattamenti odontoiatrici. Spesso il motivo della paura è un’esperienza negativa vissuta in precedenza.

È fondamentale, quindi, abituare i bambini ad andare dal dentista, facendoli, ad esempio, assistere a visite di controllo di un genitore o di un fratello più grande.

Anche il comportamento positivo dei genitori contribuisce a ridurre la paura del dentista, aiutando il bambino ad associare allo studio dentistico una condizione di tranquillità e serenità.

Alcuni consigli che desideriamo darvi sono:

  • Spiegare al bambino cosa verrà fatto e presentare la visita dal dentista come un momento di routine
  • Evitare l’utilizzo di espressioni negative, come dolore o puntura, che possono incutere timore
  • Rivolgersi a una figura con esperienza e competenza nella gestione dei bambini
  • Restare accanto al figlio durante gli incontri per tranquillizzarlo e farlo sentire al sicuro

Conclusione

Il Centro di Odontoiatria Grangia dedica particolare attenzione alla salute orale dei più piccoli, con un team di professionisti dedicato.

Non esitare a contattarci per prenotare una visita con la nostra pedodontista. Inizia subito a prenderti cura della salute del tuo bambino, chiama e vieni a trovarci!

Sedazione cosciente endovenosa: cos’è e che vantaggi ha

La sedazione cosciente è una pratica sicura ed efficace che induce nel paziente uno stato di rilassatezzaridotta percezione del dolore permettendogli di superare la paura delle pratiche odontoiatriche pur rimanendo cosciente durante il trattamento. 

Essa può essere eseguita in diversi modi:

  • tramite l’inalazione di una miscela di protossido di azoto e ossigeno (sedazione cosciente inalatoria)
  • con la somministrazione di benzodiazepine ansiolitiche per via gastrointestinale (sedazione cosciente enterale) o endovenosa (sedazione cosciente endovenosa).

In questo articolo approfondiremo la sedazione cosciente endovenosa, spiegando di cosa si tratta e indagandone vantaggi ed eventuali fattori di rischio. 

(Per una panoramica più generale sulla sedazione cosciente puoi leggere questo articolo

Che cos’è la sedazione cosciente endovenosa?

La sedazione cosciente endovenosa è una procedura che prevede la somministrazione del farmaco direttamente nel flusso sanguigno mediante l’inserimento non doloroso di una sottile cannula nella vena del braccio.

Per la rapidità e la precisione (garantita dalla possibilità di aggiustare alla perfezione il dosaggio del farmaco) con cui ottiene l’effetto clinico desiderato, questo tipo di sedazione viene considerato altamente efficace. 

Durante la sedazione cosciente endovenosa il paziente non sente dolore, diventa più collaborativo ed è in grado di rispondere agli stimoli. Mantiene inoltre, cosa molto importante, i riflessi di protezione delle vie aeree come deglutizione e tosse. 

Nel nostro Studio la somministrazione del farmaco viene effettuata da un anestesista esperto che, durante l’intervento, monitora i parametri vitali del paziente garantendone la massima sicurezza. 

Per chi è indicata la sedazione cosciente endovenosa?

Per scegliere la tecnica di sedazione cosciente più appropriata vengono di volta in volta considerati diversi fattori, quali: 

  • La storia clinica e farmacologica del paziente
  • L’intervento odontoiatrico da effettuare e il livello di sedazione che si intende raggiungere
  • Le possibili controindicazioni
  • Le preferenze del paziente

La valutazione pre-operatoria e l’analisi dei rischi giocano quindi un ruolo fondamentale nella scelta.

Ci sono però delle categorie di pazienti per i quali la sedazione cosciente endovenosa dal dentista è particolarmente indicata, cioè: 

  • pazienti con odontofobia, ovvero la paura istintiva e incontrollabile del dentista
  • pazienti che devono sottoporsi a trattamenti dentali complessi o interventi chirurgici di lunga durata
  • pazienti con bisogni speciali (PBS). Sono tutti quei pazienti che, a livello operativo, richiedono tempi e modi diversi da quelli di routine.
  • pazienti poco collaboranti per condizioni mediche o comportamentali
  • pazienti che presentano condizioni mediche che possono aggravarsi in situazioni di stress.

Benefici della sedazione cosciente endovenosa

Il fatto che il paziente si possa sentire a suo agio è il primo, grande vantaggio della sedazione cosciente endovenosa dal dentista.

Spesso infatti la paura frena le persone dal sottoporsi a trattamenti dentali di cui, invece, avrebbero necessità, con gravi ripercussioni sulla salute orale.

La cooperazione che si instaura tra il dentista e il paziente in sedazione cosciente, ormai perfettamente rilassato e con una ridotta percezione del dolore, assicura la massima efficacia del trattamento e risultati ottimali. Permette inoltre di sottoporsi a interventi dai tempi lunghi senza il bisogno di ricorrere a più sedute. 

Infine è importante sottolineare che la ripresa dopo una sedazione cosciente endovenosa, rispetto a quella dopo un’anestesia generale, è molto più veloce

Ci sono rischi con la sedazione cosciente endovenosa?

La variabilità individuale della risposta ai farmaci può costituire un fattore di rischio per questo tipo di sedazione. Tuttavia con un’approfondita valutazione pre-operatoria, un’attenta modalità di somministrazione dei farmaci e il monitoraggio costante dello stato di coscienza del paziente e dei suoi parametri vitali i rischi sono ridotti al minimo e la sedazione cosciente endovenosa può essere praticata in tutta sicurezza.

In conclusione

Se sei interessato a questa tecnica vieni a trovarci, oppure contattaci per una prima visita, in questo modo puoi scoprire se la sedazione cosciente endovenosa è adatta al tuo caso specifico.

Microscopio odontoiatrico: quali applicazioni e benefici?

Il microscopio odontoiatrico (chiamato anche microscopio operatorio) è uno strumento digitalenecessario per visualizzare dettagli anche molto piccoli del dente ed effettuare così prestazioni ad alto impatto estetico.

L’acquisto del microscopio operatorio, è stato per noi un investimento molto importante, che ci ha permesso di rendere ancora più tecnologico e innovativo il Centro di Odontoiatria Grangia.

In questo articolo, ti spieghiamo quindi che cos’è il microscopio odontoiatrico, a che cosa serve e quali sono i vantaggi del suo utilizzo.

Cos’è il microscopio odontoiatrico?

Il microscopio odontoiatrico è il dispositivo digitale che permette al dentista di vedere tutti i dettagli, anche quelli più piccoli, ottenendo così il miglior risultato clinico.

Attraverso il microscopio operatorio è possibile ingrandire l’immagine del dente fino a 30 volte quella reale. 

Inoltre, il microscopio odontoiatrico è dotato di un’ottima illuminazione, che consente una visione chiara e dettagliata del dente anche in spazi molto piccoli.

A che cosa serve il microscopio in odontoiatria?

L’odontoiatria lavora su elementi anatomici di piccole dimensioni, la precisione è quindi una condizione fondamentale, che richiede uno strumento d’ingrandimento per cogliere i difetti che si vogliono correggere.

Il microscopio odontoiatrico, grazie alla sua capacità di individuare i dettagli con grande precisione, permette così di eseguire cure molto accurate.

Le immagini che ti proponiamo mostrano chiaramente l’importanza del microscopio operatorio:

Come puoi vedere dalle immagini, lavorare con ingrandimenti di questo tipo è molto meglio e permette di ottenere risultati decisamente migliori.

I vantaggi del microscopio operatorio

L’utilizzo del microscopio operatorio comporta solo vantaggi per il paziente e non prevede alcun costo aggiuntivo.

Ecco alcuni tra i più importanti vantaggi:

  • Il microscopio odontoiatrico fornisce una visione ingrandita e dettagliata delle strutture anatomiche più piccole, consentendo al dentista di eseguire trattamenti più precisi e accurati
  • L’ingrandimento offerto dal microscopio operatorio permette di realizzare diagnosi più puntuali e minuziose, individuando dettagli impossibili da vedere a occhio nudo.
  • Il microscopio odontoiatrico può collegarsi a una videocamera che consente di registrare le immagini da proiettare su uno schermo. In questo modo, il paziente può osservare quanto sta accadendo ed essere così più sereno e tranquillo sul trattamento in corso.
  • Le immagini possono essere salvate e conservate, per tenere traccia di quanto è stato fatto.

Quali trattamenti si eseguono con il microscopio odontoiatrico?

Ecco alcune delle principali prestazioni che si possono realizzare con il microscopio odontoiatrico:

  1. In endodonzia, il microscopio è utilizzato per eseguire trattamenti canalari e tutto ciò che riguarda la devitalizzazione dei denti.
  2. In implantologia, dove il posizionamento di un impianto richiede una precisione molto alta.
  3. In chirurgia orale, come estrazioni di denti o di radici particolarmente complesse.
  4. In odontoiatria restaurativa estetica per otturazioni molto impegnative.

Conclusioni

Il microscopio odontoiatrico è uno strumento digitale fondamentale che ha reso il nostro Centro di Odontoiatria ancora più tecnologico e all’avanguardia.

Ricorda, qualunque sia la natura del tuo problema ai denti, affidati sempre a uno studio dentistico che possieda microscopi odontoiatrici di ultima generazione. Ottenere un risultato soddisfacente e di alta qualità è possibile solo se si riescono a vedere bene tutti i dettagli!

CBCT: tecnologia innovativa per le diagnosi odontoiatriche

Nel campo dell’odontoiatria moderna, la precisione di una diagnosi gioca un ruolo fondamentale nel garantire cure efficaci e personalizzate. Negli ultimi anni si è così diffusa una nuova tecnologia, che ha reso ancora più preciso e accurato il lavoro del dentista.

Si tratta della CBCT o TAC dentale (chiamata anche Cone Beam CT), acronimo di Cone Beam Computed Tomography, che in italiano è tradotta come Tomografia Computerizzata a Fascio Conico.

In questo articolo scopriremo insieme che cos’è la CBCT, le sue applicazioni e i vantaggi che ha portato nel campo dell’odontoiatria.

Che cos’è la CBCT?

La CBCT è una tecnica di immagine biomedica che utilizza dei fasci di raggi X a forma di cono. Questo strumento innovativo fornisce così immagini tridimensionali ad alta risoluzione della nostra struttura anatomica.

La CBCT consente di valutare con precisione lo spessore dell’osso del cavo orale, la posizione dei denti, eventuali anomalie anatomiche ed altre condizioni che possono influenzare la diagnosi e il successivo piano di cura.

A che cosa serve la CBCT?

La CBCT è usata nelle principali specialità odontoiatriche, come l’ortodonzia, l’endodonzia e l’implantologia.

La TAC dentale (CBCT) fornisce quindi informazioni dettagliate che spesso non sono visibili con altri strumenti, come la tradizionale panoramica.

In particolare, nell’ambito odontoiatrico, la CBCT è utilizzata:

  • In ortodonzia, per fornire immagini dettagliate che consentono agli ortodontisti di valutare con precisione la posizione e l’orientamento dei denti.
  • In endodonzia, per valutare la struttura dei canali e delle radici.
  • Nell’implantologia, per analizzare l’osso e per pianificare l’intervento chirurgico, mentre dopo l’operazione, il suo utilizzo è fondamentale per controllare la posizione dell’impianto.

Quali sono i vantaggi della CBCT rispetto alla normale radiografia?

1. Immagini tridimensionali: Come abbiamo viso la CBCT fornisce immagini tridimensionali ad alta risoluzione, che consentono una migliore comprensione delle strutture anatomiche, rispetto alle immagini bidimensionali della radiografia intraorale.

2. Dettagli più precisi: La TAC dentale offre una maggiore risoluzione e una migliore distinzione dei tessuti della bocca rispetto alla normale radiografia.

3. Maggiore precisione diagnostica: La capacità di visualizzare immagini in 3D permette una migliorevalutazione della struttura del cavo orale. Questo comporta una maggiore precisione nella diagnosi e nel piano di cura.

Ci sono dei rischi con la CBCT?

Le dosi di radiazioni fornite dalla CBCT sono più basse rispetto agli esami eseguito con la tomografia computerizzata (TAC). Tuttavia, l’emissione è maggiore rispetto alla tradizionale radiografia intraorale.

Tipo di esame dentaleDose efficace (mSV)
Radiografia dentale intraorale1-8
Panoramica4-30
CBCT piccoli volumi dento-alveolari34-652
CBCT grandi volumi cranio-facciali30-1079

In ogni caso si parla sempre di una dose di raggi X tollerabile anche dai bambini.

Come funziona la TAC dentale?

L’esame diagnostico realizzato con la tecnologia CBCT è veloce (20-40 secondi) e prevede alcuni semplici passaggi:

  • Al paziente è chiesto di indossare un corpetto o un collare che protegge dalle radiazioni.
  • Una volta che il paziente è posizionato correttamente, l’apparecchio acquisisce una serie di immagini da diverse angolazioni. 
  • Le immagini acquisite sono così elaborate dal software per creare un modello tridimensionale dell’area presa in esame.
  • Una volta elaborate, le immagini vengono visualizzate sul monitor del computer per l’interpretazione da parte dell’odontoiatra.

Conclusione

La TAC dentale (CBCT) è una tecnologia moderna ed innovativa, che ha migliorato le diagnosi in campo odontoiatrico.

Grazie alla sua capacità di fornire immagini tridimensionali dettagliate e precise, la CBCT è uno strumento indispensabile per il nostro Centro di Odontoiatria.

Per ulteriori informazioni, il team del Centro di Odontoiatria Grangia, a Cantù (provincia di Como), è a disposizione per rispondere alle tue domande e per aiutarti a raggiungere il sorriso che desideri.

Faccette dentali estetiche: Cosa sono e quando servono?

Il sorriso è il nostro biglietto da visita. Spesso, però, alcuni inestetismi possono comprometterne l’armonia e la brillantezza. Per coloro che desiderano sfoggiare una dentatura perfetta, le faccette dentali estetiche sono la soluzione ideale, soprattutto in virtù del loro comfort e della rapidità di applicazione.

Continua a leggere l’articolo per saperne di più!

Cosa sono le faccette dentali estetiche

Le faccette dentali sono sottilissimi rivestimenti protesici realizzate su misura per adattarsi alla conformazione e alle caratteristiche di ciascun paziente. Vengono applicate sulla superficie esterna dei denti come fossero delle lenti a contatto, e in questo modo permettono di correggere e mascherare una serie di imperfezioni o di condizioni strutturali.

In quali casi si può ricorrere alle faccette dentali?

Questo metodo può essere utilizzato per correggere numerosi difetti, in particolare:

  • macchie e scolorimento dei denti che non possono essere trattati con altri metodi
  • denti fratturati o scheggiati
  • spazio eccessivo tra i denti (diastema) o denti leggermente storti
  • forma irregolare di uno o più denti o dimensioni non proporzionate al sorriso

Procedura di applicazione e mantenimento delle faccette dentali estetiche

Il processo di applicazione delle faccette dentali richiede una pianificazione accurata e un attento consulto iniziale, in modo da valutare le esigenze estetiche del paziente e le aspettative realistiche del trattamento.

Prima dell’applicazione è necessaria una fase preparatoria, che prevede la rimozione di una sottile quantità di smalto dalla superficie per garantire il giusto spazio alle faccette; successivamente viene rilevata un’impronta dell’arcata, utilizzata per la creazione delle faccette stesse (che, naturalmente, sono create su misura).

Una volta pronte, queste ultime vengono provate sui denti per assicurarsi che si adattino correttamente a livello di forma, colore e vestibilità. Infine vengono fissate, utilizzando adesivi dentali di alta qualità e una luce speciale per catalizzare il processo di adesione.

La durata delle faccette dipende da diversi fattori, tra cui il materiale utilizzato e la corretta manutenzione, in letteratura si stima una vita media di 10/15 anni.

Per massimizzare la loro resistenza, però, è fondamentale seguire alcuni semplici accorgimenti:

  • seguire una rigorosa igiene orale quotidiana, che comprenda un spazzolamento adeguato dei denti e l’uso del filo interdentale;
  • evitare abitudini dannose, come mordere oggetti duri o rosicchiare le unghie, che potrebbero causare scheggiature o fratture alle faccette dentali;
  • programmare regolari visite di controlli dal dentista per la pulizia professionale e la valutazione dell’integrità delle capsule;
  • proteggere i denti durante attività sportive: se pratichi sport di contatto o attività ad alto impatto, considera l’uso di un bite per proteggere i denti e le faccette da eventuali traumi.

Vantaggi e svantaggi delle faccette dentali estetiche 

I vantaggi e gli svantaggi sono un aspetto importante da valutare prima di intraprendere il trattamento, come abbiamo approfondito nell’articolo faccette dentali pro e contro. I vantaggi sono numerosi, tra cui:

  • miglioramento estetico significativo;
  • risolvono alcuni problemi funzionali di masticazione;
  • resistenza alle macchie;
  • conservazione della struttura naturale del dente;
  • risultati a lungo termine.

Tuttavia, è importante tenere conto anche di alcuni possibili svantaggi delle faccette dentali estetiche. Eccone alcuni:

  • il processo è permanente;
  • possibilità di scheggiature o fratture.

Casi studio: prima e dopo

Vi presentiamo due interventi di trasformazione del sorriso svolti nel nostro studio di Cantù. Entrambi sono stati eseguiti dal Dott. Testori, con il supporto dei Dottori Grangia e dell’odontotecnico Stefano Rota.

CASO 1: Il paziente aveva perso ormai da tempo il piacere di sorridere e questo minava la sua serenità e la sua sicurezza nei rapporti sociali. A causa del marcato colore giallo dei suoi denti, si è optato per un trattamento di sbiancamento preventivo, seguito dall’applicazione di capsule in ceramica integrale (zirconia). Questa procedura è stata eseguita nel 2018, e fino ad oggi, il mantenimento presenta un elevato grado di efficacia, con risultati stabili ottenuti attraverso controlli periodici semestrali condotti dall’igienista dentale.

CASO 2: La paziente avvertiva un disagio dovuto al colore e alla forma dei suoi denti. Dopo aver attentamente ascoltato le sue esigenze, abbiamo deciso di procedere con uno sbiancamento domiciliare su tutti i denti, protrattosi per due settimane, e con l’applicazione – in due sedute specifiche – di faccette estetiche in ceramica integrale. In un periodo di appena un mese, la paziente è riuscita a recuperare la propria soddisfazione nel sorridere. L’intervento è stato eseguito nel 2020, e a oggi mantiene una stabilità notevole. Attualmente, la paziente programma appuntamenti di igiene dentale professionale ogni 6 mesi.

Quanto costano le faccette dentali estetiche?

Il costo dell’intervento è influenzato da diversi fattori. Vediamoli insieme:

  • numero dei denti coinvolti: ogni dente che richiede il trattamento andrà ad incidere sul costo totale, dal momento che va realizzata una faccetta specifica per ognuno;
  • tipologia e qualità del materiale;
  • studio clinico del caso: le esigenze individuali di ogni paziente variano, e soluzioni più complesse richiedono un’attenta valutazione da parte del dentista. Pertanto, la complessità del trattamento è un elemento determinante nella definizione del costo finale.

È importante sottolineare che il costo delle faccette dentali estetiche riflette anche la qualità del trattamento e l’esperienza del dentista: scegliere un professionista qualificato e di fiducia è essenziale per ottenere risultati soddisfacenti e duraturi.

In conclusione

Sei stanco di nascondere il tuo sorriso a causa di qualche difetto? Contattaci per fissare un appuntamento, il Centro di Odontoiatria Grangia a Cantù (provincia di Como) è pronto ad accoglierti!