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Autore: admin

Igiene orale in gravidanza: tutto quello che c’è da sapere

La gravidanza è un momento unico nella vita di una donna, ma ad essa sono associati molti cambiamenti fisiologici ed ormonali; proprio per questo è necessario mantenere la salute anche all’interno del cavo orale.

Cosa succede ai denti in gravidanza?

Le linee guida del Ministero della Salute, per la salute orale in età perinatale recitano:

Il mantenimento di condizioni ottimali del cavo orale della donna è fondamentale per il miglior esito della gravidanza e per la promozione della salute orale del nascituro.

Questo perché la carica batterica all’interno di esso può causare patologie o infiammazioni diverse da quando non si è in gravidanza. Inoltre ricordatevi che i batteri che sono qui presenti, si spostano nel circolo sanguigno e possono arrivare fino al feto. È importante sapere anche che il microbiota si crea già durante la gestazione ed è stabile, ci personalizza al 99,9% e varia a seconda di razza, dieta, età e qualità di vita.

Ma cos’è il microbiota e a cosa serve? Il microbiota non è altro che l’insieme dei microrganismi che vivono nella cavità orale e che serve a proteggere il cavo orale e prevenire lo sviluppo delle sue patologie. Anche il tipo di parto influisce sul microbiota del bambino, in quanto alla nascita avrà lo stesso della madre, adattandosi poi allo stile di vita del bambino. Proprio per questo è necessaria la prevenzione, soprattutto in gravidanza, del cavo orale e del suo microbiota. 

Ricordiamoci che sin dall’inizio il corpo di una mamma è sottoposto a molti cambiamenti ormonali, immunitari e anche vascolari che possono diventare dei fattori di rischio per la loro salute.

Insorgenza di gengivite e carie

Il consiglio è quello di contattare il dentista per prenotare una visita di controllo e chiedere com’è meglio procedere. Ricordatevi che ogni paziente ha delle caratteristiche differenti e per questo le sedute sono personalizzate in base al singolo caso. Il primo trimestre è sempre il più delicato, per questo l’ideale sarebbe meglio eseguire le eventuali sedute successive al controllo intorno alla fine del 1° trimestre, quando la placenta è ormai ben formata.

Ma quindi… Quando andare dal dentista in gravidanza?

  • Primo trimestre (1-13 settimana ): urgenze odontoiatriche e igiene orale professionale alla fine del primo trimestre, in quanto il primo trimestre è la fase più delicata della gravidanza e soprattutto qui sono sconsigliate radiografie.
  • Secondo trimestre (14-27 settimana): igiene orale e trattamenti odontoiatrici come otturazioni, devitalizzazioni ed estrazioni semplici (questa è la finestra utile per eseguire i trattamenti). Si possono fare anestesie ma no ad anestetici vasocostrittori.
  • Terzo trimestre (28-40 settimana): igiene orale e urgenze odontoiatriche. Sono sconsigliati in gravidanza tutti i trattamenti a carattere estetico. Saranno poi i vostri specialisti a guidarvi verso uno stato di salute ottimale del cavo orale con delle indicazione specifiche.

Alcuni consigli per l‘igiene orale in gravidanza

Esistono però dei consigli generici che mi sento di darvi per diminuire il rischio di insorgenza di erosioni e carie dentali nelle pazienti in gravidanza che soffrono frequentemente di nausea e vomito: 

  • alimentarsi frequentemente con piccole quantità di cibo, magari con alimenti secchi; 
  • dopo gli episodi di vomito risciacquare la bocca con acqua con disciolta una piccola quantità di bicarbonato (un cucchiaino) per neutralizzare l’acidità dell’ambiente orale; 
  • masticare chewing-gum senza zucchero o contenente xilitolo dopo aver mangiato o dopo le nausee per 5 minuti in modo da stimolare la salivazione; 
  • passare almeno una volta al giorno il filo interdentale espandibile e nel caso in cui facciate fatica, la forcella;
  • utilizzare spazzolini da denti delicati con testine piccole e dentifrici al fluoro e remineralizzanti per prevenire danni alle superfici dei denti demineralizzate dal contatto con il contenuto gastrico acido. 

Fate attenzione al vostro cavo orale e ai campanelli che vi lancia: sanguinamento gengivale, afte, acidità in bocca (dovuta anche alle nausee) ed eventuali epulidi (escrescenze della gengiva a livello delle papille interdentali).

In conclusione

Curare l’igiene orale in gravidanza è fondamentale per prevenire lo sviluppo di carie e altre patologie rischiose sia per la mamma che per il bambino. Non esitare a contattarci, ti aspettiamo per conoscerti!

Prevenire è meglio che curare!

Articolo scritto dalla dott.ssa Sara CitterioIgienista Dentale

Bruxismo: scopri le cause, i sintomi e i trattamenti

Hai mai notato di stringere i denti involontariamente durante la notte o in situazioni stressanti? Se la risposta è si, potresti essere affetto da una condizione chiamata “bruxismo“. Questa è una problematica frequente che comporta il digrignamento dei denti, spesso durante il sonno o in momenti di stress.

Ma cosa causa questa condizione e quali sono le conseguenze per la tua salute dentale? In questo articolo, esploreremo tutto ciò che c’è da sapere sul bruxismo, dalle sue cause ai modi per prevenirlo e trattarlo

Buona lettura!

Quali sono le cause del bruxismo?

Ricercare la causa del bruxismo non sempre è facile. Fra queste, ritroviamo:

  • stress e nervosismi;
  • ansia;
  • disturbi emotivi;
  • disturbi psicologici;
  • disturbi del sonno;
  • malocclusione causata da un disallineamento delle arcate dentarie o da malformazioni della mandibola;
  • abuso di alcolici o sostanze stupefacenti.

I sintomi del bruxismo

I sintomi più comuni sono:

  • indolenzimento muscolare;
  • dolore alla mandibola e all’articolazione temporo-mandibolare;
  • rumori e schiocchi dovuti a un’eccessiva sollecitazione delle articolazioni temporo-mandibolari;
  • mal di testa;
  • secchezza delle fauci.

Nei casi più gravi, si può arrivare addirittura a danneggiare il dente in profondità, alterandone al tempo stesso la sensibilità e la masticazione. Il bruxismo, se non trattato prontamente può portare alla scheggiaturaincrinatura e perfino frattura dei denti. Da tenere in considerazione, inoltre, la possibile vanificazione di eventuali lavori odontoiatrici: il digrignare i denti può comportare la rottura di otturazioni, faccette, corone, ponti in ceramica, ecc.

Infine, ricordiamo che il bruxismo notturno può anche influenzare negativamente la qualità del sonno, portando allo sviluppo di tutte le conseguenze tipiche di un riposo notturno inadeguato e/o insufficiente.

Cosa si può fare per risolvere il problema?

Innanzitutto bisogna eseguire una visita gnatologica. Nel nostro Studio la dott.ssa Vanini è la specialista che si occupa di questa branca. 

Nella maggior parte dei casi la terapia si limita all’utilizzo di un bite, cioè un apparecchio da indossare durante la notte. Questo dispositivo permette di evitare (o limitare, nei casi più avanzatil’usura da sfregamento degli elementi dentari e rilassare la muscolatura, migliorando così non soltanto la qualità del sonno ma anche la qualità della vita in generale.

Il trattamento del bruxismo non è affatto semplice, poiché deve tenere in considerazione tutti i fattori che possono aver contribuito alla sua insorgenza, talvolta richiedendo un approccio di tipo multidisciplinare.

In conclusione

Il bruxismo è una condizione comune che può influenzare notevolmente la nostra salute dentale e il benessere generale. Tuttavia, con la giusta consapevolezza e l’approccio corretto, è possibile gestire questa problematica in modo efficace.

Anche tu digrigni o serri i denti? Hai sofferenza muscolare? Ti alzi al mattino con il mal di testa? Non aspettare contattaci!

Carie nei denti da latte e nei denti permanenti

La lesione cariosa è una delle problematiche più comuni riguardanti il cavo orale. Colpisce individui di tutte le fasce di età e se non trattato adeguatamente e in tempistiche brevi può portare anche alla estrazione dell’elemento dentale stesso. 

In questo articolo esploreremo cos’è la carie, come si manifesta e quali sono i rischi associati, con un focus particolare sulle carie che colpiscono i denti da latte.

Buona lettura!

Cos’è la carie?

Si tratta di una malattia infiammatoria caratterizzata dalla distruzione iniziale dello smalto, che è la parte esterna e più dura del dente. E’  legata all’azione di acidi che possono essere presenti nella dieta o prodotti da batteri presenti nella bocca. La placca batterica ne è un esempio. Quest’ultima infatti è una patina trasparente che contiene batteri e sostanze provenienti dal cibo che danno la possibilità a questi batteri di proliferare. 

La carie, inizialmente, non provoca dolore perché si trova nello strato esterno del dente. Per questo sono raccomandati controlli periodici dal dentista. 

Quali sono le cause della carie e come si manifesta?

Le carie dentali sono causate principalmente da una combinazione di fattori, tra cui:

  • Dieta: il consumo frequente di cibi e bevande ricchi di zuccheri, carboidrati e acidi può aumentare il rischio di carie dentali;
  • Igiene orale inadeguata: la mancata pulizia dei denti e della bocca permette ai batteri di proliferare e alla placca di accumularsi sui denti;
  • Struttura dei denti: alcune persone possono essere geneticamente predisposte a denti più suscettibili alla carie a causa della loro struttura o della composizione dello smalto dentale;
  • Secchezza della bocca: la scarsa produzione di saliva può favorire la formazione di carie;
  • Età: i bambini e gli anziani possono essere più suscettibili alla formazione di carie dentali;  i bambini possono avere una minore abilità nella pulizia dei denti, mentre gli anziani possono avere problemi di salute  legati all’età che portano alla formazione di lesione cariosa;
  • Comportamenti dannosi: anche il fumo di tabacco e il consumo eccessivo di alcol possono influire negativamente sulla salute orale e aumentare il rischio di carie.

La carie dentaria può manifestarsi in diverse fasi: riconoscerla precocemente è fondamentale per prevenire danni maggiori. Ecco alcuni segni che potrebbero indicarne la presenza:

  • Sensibilità dentale: se provi dolore o sensibilità quando consumi cibi o bevande calde, fredde o dolci, potrebbe essere un segnale di inizio carie;
  • Decolorazione: le carie possono causare macchie scure (marrone chiaro o nero)  o buchi sulla superficie del dente;
  • Dolore al masticazione: se provi dolore quando mordi o mastichi, potrebbe essere un segno che la carie ha raggiunto uno stadio avanzato e coinvolge il tessuto interno del dente;
  • Ascessi: un ascesso può formarsi intorno alla carie avanzata, causando gonfiore e dolore nella zona circostante.

Carie nei denti da latte

denti da latte sono spesso considerati “temporanei”, ma in realtà svolgono una serie di funzioni cruciali per lo sviluppo dei bambini. Essi aiutano nella masticazione, nella pronuncia corretta delle parole e nella preparazione dello spazio per i denti permanenti. Pertanto, preservare la salute di questi dentini è essenziale per il benessere orale a lungo termine.

Le carie che colpiscono i denti da latte possono avere effetti duraturi. Se non trattate, possono causare dolore, infezioni e persino danni ai denti permanenti che si stanno sviluppando sotto di essi. 

I bambini piccoli non sono in grado di lavarsi i denti da soli con spazzolino e dentifricio, ed è proprio la scarsa igiene orale che mina lo stato di salute dei denti!

Dunque, sfatiamo la credenza secondo cui i denti da latte cariati non si debbano curare perché destinati alla caduta!  Spesso, infatti, un’infezione dentale può anticipare quella che dovrebbe essere la fisiologica caduta del dente da latte, ponendo così le basi per la crescita di denti storti o, peggio ancora, per una futura malocclusione dentale.

Prevenzione e cura nei piccoli pazienti

La prevenzione è la chiave per evitare le carie nei denti da latte e nei denti permanenti.

L’igiene orale domiciliare rappresenta sicuramente la prima fase della prevenzione. I bambini devono spazzolare tutte le superfici di tutti i denti (con l’aiuto del genitore se necessario) almeno due volte al giorno per due minuti con un dentifricio  al fluoro. Da 0 a 6 anni il contenuto di fluoro nel dentifricio deve essere di 1000 ppm, mentre da 6 a 12 anni deve essere di 1450 ppm. 

Sono, inoltre, da evitare abitudini alimentari scorrette come l’allattamento al seno dopo i 2 anni, snack frequenti e fuori pasto, consumo di bibite zuccherate e consumo troppo elevato di carboidrati. 

E’ necessario programmare controlli periodici dal dentista. Il bambino si deve abituare all’ambiente dello studio dentistico in assenza di necessità di trattamento, un contesto di urgenza e quindi di trattamento non favoriscono l’instaurarsi di una relazione serena e rilassata per il piccolo paziente. 

In conclusione

La carie è una problematica che può colpire chiunque, indipendentemente dall’età. L’adozione di buone abitudini di igiene orale e una dieta equilibrata possono fare la differenza nel mantenere un sorriso sano e luminoso per tutta la vita. Non sottovalutare l’importanza della prevenzione e della cura dei denti da latte: sono un investimento per il futuro sorriso del tuo bambino.

Non lasciate che le carie compromettano il vostro sorriso e quello dei vostri figli. Vi aspettiamo!

Dente del giudizio: come affrontarlo?

Hai mai sentito parlare del dente del giudizio? Quel dente che sembra essere arrivato solo per seminare il caos nella tua bocca? Se questi denti ti stanno dando problemi o semplicemente sei curioso di sapere perché è così temuto da molti, sei nel posto giusto.

In questo articolo, ti sveleremo i segreti di questo ostinato intruso.

Buona lettura!

Denti del giudizio: quali sono?

Se ne contano quattro: due nella mascella superiore due nella mascella inferiore e sono gli ultimi denti di entrambe le arcate (sia inferiore che superiore).

Quando compaiono e perché?

I quattro denti del giudizio sono gli ultimi denti che compaiono nella dentizione permanente in una età compresa tra i 18 e i 25 anni.  Questi non sempre erompono o in alcuni casi possono rimanere all’interno dell’osso, nella gengiva, o non avere spazio sufficiente per crescere correttamente.

È ormai assodato che i denti del giudizio non sono più utili ai fini della masticazione. Infatti, i denti del giudizio servivano ai nostri antenati per mangiare cibi difficili da masticare, come ad esempio carni crude. Inoltre, il nostro cranio è aumentato di dimensioni riducendo così la mascella inferiore. Risultato? Nel migliore dei casi restano inclusi nell’osso, o emergono parzialmente nella bocca senza riuscire a completare l’eruzione, innescando una serie di problemi.

I terzi molari causano l’accavallamento degli altri denti? 

Molti sono convinti che i denti del giudizio siano in grado di accavallare gli altri. Ma su questa osservazione non ci sono assolutamente evidenze scientifiche e, a livello intuitivo, riesce difficile credere che fisicamente un dente riesca a spingere altri sette in avanti.

Secondo alcuni studi, i denti continuano a inclinarsi in avanti per tutta la vita a causa della forza che esercitiamo nella funzione masticatoria. Secondo altri, intorno ai 18 anni, c’è un ultimo “picco” di crescita della mandibola. 

Sembra quindi poco giustificata la scelta di togliere i denti del giudizio per prevenire l’accavallamento dei denti!

I sintomi del dente del giudizio

Questi denti possono causare una serie di sintomi sgradevoli che, difficilmente, possono essere ignorati. Vediamone alcuni:

  • arrossamento e gonfiore delle gengive;
  • disagio durante la masticazione;
  • dolore locale;
  • talvolta febbre.

Le complicanze che possono causare questi denti sono molteplici, per questo è importante fare una visita di controllo dal dentista appena si presentano i sintomi.

Quando estrarli? 

Non sempre è necessario procedere con l’estrazione di questi denti. Infatti, quando non creano disturbi di alcun tipo, i denti del giudizio possono anche rimanere nella loro sede per tutta la vita.

Ad ogni modo, ciò che è certo, è che l’estrazione dei denti del giudizio si rivela indispensabile nelle seguenti circostanze:

  • se questi sono colpiti da pulpiti o ascessi dentali;
  • se rimangono inclusi (ovvero se rimangono incastrati nell’osso e non sono visibili ad occhio nudo);
  • se crescono orizzontalmente e, spingendo sui secondi molari, provocano dolore durante la masticazione;
  • se si scheggiano o si rompono;
  • se serve spazio per un trattamento di tipo ortodontico (apparecchio).

Come comportarsi nel post operazione

Di solito, entro le prime 48 ore il paziente può rilevare la comparsa di gonfiore, lividi, sanguinamento e dolore.

A seconda della valutazione del dentista e delle circostanze specifiche, potrebbe essere necessaria una copertura antibiotica sia prima che dopo l’intervento di estrazione.

I comportamenti che di solito bisogna tenere post operazione sono:

  • Non sciacquarsi la bocca per le prime 8-12 ore dopo l’estrazione;
  • Non assumere bevande o cibi caldi;
  • Non fumare, per i primi 2-3 giorni successivi all’estrazione:
  • Non masticare gomme per una settimana dopo l’estrazione;
  • Non assumere farmaci contenenti acido acetilsalicilico (Aspirina) che potrebbero interferire con la coagulazione;
  • Non spazzolare i denti in quella zona per almeno una settimana in caso di estrazioni complicate;
  • Non praticare attività sportiva o attività fisiche pesanti per i primi 2 o 3 giorni successivi all’estrazione;
  • Dormire con la testa sollevata da più cuscini per far diminuire il gonfiore;
  • Seguire una dieta costituita da cibi freddi, soffici e molti liquidi.

Durata e costo dell’estrazione

La durata dell’estrazione di un dente del giudizio avviene in una soglia temporale basata sulle complessità specifiche della situazione e dal numero dei denti da estrarre.

Di conseguenza, varia  anche il costo. L’estrazione avviene in ambulatorio in anestesia locale o, se il paziente lo richiede (e le condizioni lo consentono) in sedazione cosciente e senza day hospital.

In conclusione

È fondamentale consultare regolarmente il proprio dentista per monitorare la salute dei denti del giudizio e prendere decisioni informate riguardo alla loro eventuale estrazione. Ricordate che ogni caso è unico e richiede una valutazione individuale.

Ti sta spuntando il dente del giudizio? Non ignorare i segnali. Ti aspettiamo per conoscerti!

Tecnica GBT: la pulizia dei denti è finalmente indolore

Negli ultimi anni, ricerche costanti nel campo dell’odontoiatria hanno portato a notevoli avanzamenti nell’approccio alla pulizia dentale professionale. Oltre alle tecniche tradizionali, come l’uso di strumenti manuali e ultrasuoni per la detartrasi, esiste infatti un nuovo metodo che risulta essere più efficace, più confortevole per il paziente e decisamente meno invasivo.

Il suo nome è GBT (Guided Biofilm Therapy), ed è ora disponibile anche nel nostro Studio a Cantù. Ma di cosa si tratta, esattamente? Scoprilo insieme nell’articolo.

Trattamento GBT: cos’è e come funziona

La GBT è una nuova tecnologia che permette di ottenere un effetto sbiancante sui denti grazie alla combinazione di acquaaria e polvere biomedicale. Questa combinazione di elementi crea una sorta di pellicola superficiale che va ad eliminare la placca e il biofilm batterico presente su denti e gengive. Il risultato immediato è una sensazione di profonda pulizia, freschezza e brillantezza.

Ma come funziona? Ecco i passaggi della seduta di igiene orale professionale GBT:

  1. Il primo passo è quello della diagnosi: i tessuti del paziente vengono accuratamente sondati ed esaminati;
  2. Localizzazione del biofilm: dopo aver applicato un agente rilevatore della placca sugli elementi dentali, questo farà diventare fucsia / blu la placca che si è accumulata, rendendola molto facile da individuare. Questo passaggio è importante per spiegare al paziente le zone in cui ha difficoltà a spazzolare, aumentando la sua consapevolezza ed educandolo ad una migliore igiene orale domiciliare;
  3. Rimozione del biofilm: le polveri rimuovono il biofilm con un delicato getto di aria e acqua tiepida. Inoltre, con questo getto vengono pulite anche le tasche gengivali profonde in modo delicato, accurato e indolore. 
  4. Piezon no pain (ablatore): rimuove in modo minimamente invasivo il tartaro residuo;
  5. Programmazione dei richiami: una volta che il trattamento è terminato si valuta insieme al professionista quando fare il richiamo. In genere il richiamo varia dai 6 ai 4 mesi.

Quali sono i vantaggi?

Proprio grazie agli strumenti utilizzati, la tecnica GBT possiede numerosi vantaggi. Infatti:

  • è indolore: il trattamento preserva i denti e gli impianti;
  • è delicato e sicuro su denti e gengive;
  • è più confortevole con un’igiene completa e curata;
  • crea consapevolezza nel paziente;
  • rimuove biofilm, tartaro e macchie donando al contempo un risultato sbiancante;
  • permette una pulizia orale davvero profonda;
  • è meno rumoroso.

A chi è adatto?

La tecnica GBT è ideale per tutti quei pazienti che hanno sempre provato disagio fastidio durante le sedute di igiene dentale e per coloro che desiderano mantenere la salute della bocca sotto controllo in modo più efficiente rispetto all’approccio tradizionale.

Inoltre, è adatto a tutti coloro che hanno sensibilità dentale grazie alla regolazione della temperatura dell’acqua. La letteratura scientifica afferma che eseguire due sedute di igiene dentale professionale all’anno dal proprio dentista è il metodo migliore per mantenere in salute bocca, denti e gengive.

Conclusioni

Mantenere in salute e sotto controllo la propria bocca è anche il metodo migliore per prevenire eventuali patologie come le carie o la malattia parodontale.

Sei curioso di provare questo nuovo metodo di fare igiene orale? Contattaci!

Ortodonzia invisibile: denti perfetti continuando a sorridere

Vorresti un sorriso impeccabile ma l’idea di portare l’apparecchio ti spaventa? La soluzione c’è ma non si vede: si chiama Invisalign®!

L’ortodonzia si occupa di individuare e correggere i difetti strutturali della bocca e, principalmente, i difetti di allineamento dei denti e le occlusioni degli stessi.

Negli ultimi anni, è nata l’ortodonzia invisibile. Esploriamo più a fondo questa novità ortodontica. 

Buona lettura!

Ortodonzia invisibile: cos’è e quali sono i vantaggi

L’ortodonzia invisibile, nata negli Stati Uniti, prevede una serie di allineatori in resina trasparente che, una volta indossati, risultano praticamente invisibili.

Gli allineatori trasparenti, sono una serie di mascherine costruite su misura che il paziente indosserà 22 ore al giorno, rimuovendole solo ai pasti principali.

Ogni 15 giorni, nella metodica che utilizziamo noi, o dopo un certo lasso di tempo (variabile in ogni tecnica), l’allineatore viene sostituito da un altro che ha impresso all’interno un piccolo movimento che permetterà di avvicinarsi sempre più al risultato definitivo.

Ci sono numerosi vantaggi che spingono i pazienti a preferire questo tipo di apparecchi ortodontici. Vediamoli insieme:

Se sei interessato a conoscere il funzionamento del trattamento, continua a leggere per scoprire tutti i dettagli!

Come funziona il trattamento con l’apparecchio invisibile? 

E’ una procedura ortodontica che va pianificata nella sua interezza dalla prima visita all’ultima.

Per eseguire correttamente il trattamento e fare in modo che si ottengano da questo ottimi risultati è bene seguire con cura diverse fasi:

  1. Diagnosi: la diagnosi deve essere eseguita sempre da un ortodontista, cioè un dottore che ha studiato, durante una laurea specialistica, questa materia. Infatti un solo problema estetico di affollamento o disallineamento coinvolge quasi sempre anche un problema ai denti posteriori che se non corretto può portare alla lunga a disordini dell’articolazione e quindi cervicali e mal di schiena. 
  2. Rilevazione dell’impronta: successivamente si procede con il rilevamento  dell’impronta dei tuoi denti per poter realizzare lo studio del tuo caso e quindi  le mascherine. L’impronta dentale sarà effettuata con lo Scanner Intraorale (ne parliamo meglio qui), che consente di ottenere un modellino digitale della tua bocca direttamente a computer. Questo ci permette anche di farti vedere un prima e un dopo del risultato che otterremo.
  3. Trattamento: si stabilisce la durata del trattamento e il numero di mascherine necessarie, quindi,  si passa al trattamento ortodontico vero e proprio. La durata del trattamento deve essere sempre rispettata.  

Gli appuntamenti per i pazienti con apparecchi ortodontici innovativi sono meno frequenti rispetto a quelli per i pazienti con apparecchi tradizionali, ma possono essere più rapidi e con sedute più brevi. In genere, è prevista una visita di controllo ogni 2 mesi circa per monitorare l’andamento del trattamento e per la consegna del set di mascherine successivo.

Durante la prima settimana di trattamento, gli allineatori potrebbero arrecare un lieve fastidio dovuto al fatto che i denti hanno iniziato a spostarsi e a fare i primi passi verso quello che sarà l’allineamento finale.

Chi può indossare le mascherine trasparenti? 

L’ortodonzia invisibile è un trattamento adatto sia agli adulti che agli adolescenti, questo vuol dire che questa tecnica può anche essere effettuata sul tuo bambino. La tecnica prende il nome di “first”.  Per i bambini è molto comoda perchè, soprattutto nel periodo estivo, possono andare via anche per mesi proseguendo in autonomia il cambio mascherine. 

Tempi e costi 

Il trattamento dura solitamente dagli 8 mesi (trattamenti chiamati light) ai 24 mesi (trattamenti di media complessità). 

Il costo dipende dalla durata della terapia e in ogni caso, è importante considerare che si tratta di un investimento a lungo termine sulla salute e la bellezza dei propri denti. Un sorriso perfetto e ben allineato può avere un impatto positivo sulla fiducia in se stessi e sulla salute generale della bocca.

Conclusione

L’ortodonzia invisibile con l’apparecchio trasparente può essere la soluzione ideale se desideri migliorare il tuo sorriso con un trattamento comodo, discreto ed efficace.

L’ortodonzia invisibile con l’apparecchio trasparente può essere la soluzione ideale se desideri migliorare il tuo sorriso con un trattamento comodo e attento all’estetica. Ti aspettiamo per conoscerti!

Sbiancamento domiciliare: guida completa per un sorriso più bianco

Hai mai desiderato ottenere un sorriso più bianco? Se sì, potresti essere interessato a scoprire il metodo dello sbiancamento domiciliare.

Importante: se hai troppe otturazioni davanti o corone in ceramica nel settore anteriore, i trattamenti sbiancanti potrebbero non fare per te, in quanto queste riabilitazioni non si schiariscono.

Ma partiamo dalle basi. Buona lettura!

Sbiancamento dentale: cos’è?

Lo sbiancamento dentale serve per rendere più bianchi i denti e si ottiene attraverso l’applicazione per un diverso periodo di tempo, a seconda della tecnica, di perossido di idrogeno a diverse concentrazioni.

È molto comune fare confusione tra sbiancamento dentale e seduta di igiene orale. Andiamo a vedere insieme qual è la differenza tra i due metodi. Durante la seduta di igiene orale, eseguita da un professionista, vengono rimossi i depositi di tartaro, la placca batterica e le macchie che si accumulano sulla superficie dei denti.

Questo processo è noto come smacchiamento e può contribuire a migliorare l’aspetto estetico dei denti, rendendoli più puliti e luminosi. Tuttavia, è importante sottolineare che lo smacchiamento non cambia il colore intrinseco dei denti e non ha l’effetto di sbiancarli.

D’altra parte, lo sbiancamento dentale è un trattamento specifico mirato e finalizzato a schiarire il colore dei denti, rendendoli così più bianchi.

Perché i denti perdono il proprio colore?

Ci sono diverse cause che possono contribuire alla perdita del colore naturale dei denti. Vediamone alcune:

  • l’assunzione di cibi e bevande pigmentate (caffè, tè e vino rosso);
  • il fumo di sigaretta;
  • la mancanza di un igiene orale adeguata sia professionale che domiciliare (la placca e il tartaro si colorano di più con gli alimenti);
  • la presenza di carie (che danno una colorazione nera ai denti);
  • la somministrazione di alcuni farmaci (soprattutto antibiotici, come le tetracicline).

È importante dire che, in alcuni casi, questo può essere dovuto a fattori genetici, per cui lo smalto dei denti è naturalmente più sottile o meno traslucido.

Tipi di sbiancamento

Ci sono diversi tipi di sbiancamento dentale per ottenere un sorriso più bianco e luminoso:

  • Sbiancamento “in office”, che viene effettuato nello studio dentistico, utilizzando la lampada sbiancante e applicando il gel direttamente sui denti dall’igienista dentale;
  • Sbiancamento domiciliare, che viene eseguito a casa inserendo il materiale sbiancante all’interno di una mascherina personalizzata.

I dentifrici, i collutori e i trattamenti da farmacia o supermercato per sbiancare i denti non sbiancano. Semplicemente servono per mantenere più a lungo uno sbiancamento professionale. Inoltre, ti consiglio di non usare i rimedi della nonna o fai da te.

Per esempio, lavando i denti con il bicarbonato o passando la buccia del limone sui denti si ottengono dei risultati, ma lo fanno danneggiando la struttura dei denti attraverso un meccanismo di abrasione chimica o meccanica; in sintesi consumerai i tuoi denti.

Sbiancamento domiciliare: tutto quello che devi sapere

A differenza del tradizionale sbiancamento professionale in poltrona, eseguito direttamente dal dentista o dall’igienista dentale in studio, lo sbiancamento domiciliare professionale vede il paziente attivo nel trattamento. In base alle indicazioni ricevute dal professionista, il paziente dovrà indossare delle mascherine per circa 15-30 giorni, per almeno 2-3 ore al giorno o per tutta la notte (a seconda del prodotto usato).

Sulle mascherine va posizionato, attraverso delle siringhe fornite dallo studio, un gel sbiancante di perossido di carbammide con concentrazioni minori rispetto a quello che viene utilizzato in studio. Per questo motivo, lo sbiancamento domiciliare richiede più giorni di applicazioni e più tempo.

Mascherine sbiancanti: tempi e costi

La durata del trattamento di sbiancamento domiciliare può variare a seconda del kit utilizzato e delle caratteristiche individuali dei denti. In genere, i kit di sbiancamento domiciliare richiedono un periodo di trattamento che varia da 2 settimane a 4 settimane. Durante questo periodo, il gel sbiancante viene applicato sulla mascherina su misura e indossato per un periodo di tempo specificato, che di solito varia da 4 / 8 ore al giorno.

La costanza è fondamentale per ottenere un sorriso più luminoso e bianco, quindi è consigliabile mantenere un programma regolare e dedicare il tempo necessario al trattamento giornaliero. È importante notare che i risultati possono variare da persona a persona, a seconda del livello di discromia dei denti e di altri fattori intrinseci.

Lo sbiancamento domiciliare è dannoso?

La convinzione che lo sbiancamento danneggia i denti, probabilmente, è legata al fatto che alcune persone sviluppano una sensibilità al freddo durante o dopo il trattamento. Tuttavia, è importante sottolineare che questo fenomeno è estremamente soggettivo. È fondamentale comprendere che lo sbiancamento dei denti non danneggia la loro struttura, ma può causare una sensibilità temporanea. Ma sono problemi che tendono a risolversi entro uno o due giorni dopo l’interruzione del trattamento.

Per ridurre la sensibilità, sono disponibili desensibilizzanti che vengono utilizzati insieme allo sbiancante. Questi prodotti si possono applicare per una o due notti al posto del gel sbiancante, per aiutare a completare il trattamento senza sperimentare fastidiose sensazioni di sensibilità. Tuttavia, è altrettanto importante affidarsi e farsi seguire da un dentista specializzato durante l’intero trattamento.

E’ inoltre fondamentale selezionare un kit di sbiancamento domiciliare di qualità. Assicurati che il prodotto abbia ricevuto l’approvazione di organizzazioni dentali riconosciute e che sia stato clinicamente testato per la sua efficacia e sicurezza.

Conclusione

Se vuoi migliorare l’aspetto del tuo sorriso e renderlo più bianco, lo sbiancamento dentale è la soluzione perfetta per te.

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Implantologia dentale: tutto quello che c’è da sapere

Se hai perso uno o più denti a causa di carie, malattia gengivale o trauma, potresti considerare l‘implantologia come soluzione per riavere i tuoi denti fissi.

Da qualche decennio gli impianti dentali realizzati in titanio sono una tecnologia avanzata che ha raggiunto livelli di predicibilità e di sicurezza tali da renderli la terapia migliore quando mancano dei denti.

Sei interessato al trattamento o anche solo curioso di saperne di più? Non indugiare oltre e buona lettura!

Implantologia dentale: che cos’è?

L’impianto dentale è una soluzione efficace per sostituire la radice di un dente mancante, offrendo una vasta gamma di benefici per la salute orale e il benessere generale.

L’impianto è costituito da una vite in titanio che viene accuratamente posizionata nell’osso mascellare o mandibolare. Una volta inserito al di sotto della gengiva, viene collegato al dente artificiale, consentendo un normale processo di masticazione degli alimenti. Ciò che rende gli impianti dentali così apprezzati è la loro capacità di integrarsi in modo perfetto con i denti naturali, creando un aspetto uniforme e senza differenze evidenti.

Una delle principali ragioni per scegliere questa soluzione è la stabilità che offre alle protesi mobili. Grazie anche alle proprietà del titanio è possibile mantenere una protesi mobile in posizione in modo sicuro ed efficace, senza la preoccupazione che si allenti o si sviti durante l’uso.

Le tecniche utilizzate

I moderni impianti dentali devono avere un adeguato supporto scientifico ed essere dunque validati da adeguate certificazioni. Il nostro consiglio è sempre quello di affidarti ad un chirurgo implantologo esperto che abbia già trattato numerosi casi e con molti anni di esperienza alle spalle. Solo così potrai ottenere una valutazione accurata della tua specifica situazione clinica.

Nel nostro Studio tutti i casi di impianti sono valutati dal dott. Giuseppe Grangia che, con più di 30 anni di esperienza in implantologia avanzata e più di 8000 impianti inseriti, ha eseguito migliaia di interventi e pubblicato numerosi lavori scientifici sull’argomento. 

Le tecniche implantari variano a seconda della disponibilità di osso, che, spesso, perde parte del suo volume dopo l’estrazione di un dente. Tuttavia, la mancanza di osso, non è mai un impedimento insormontabile per il posizionamento degli impianti. Infatti, quando l’osso non è sufficiente, possono essere utilizzate diverse tecniche che variano a seconda della situazione clinica:

  • Utilizzo di impianti corti e stretti.  Sono adoperati in situazioni in cui l’osso è limitato in altezza o larghezza. Questo tipo di impianti presenta dimensioni ridotte rispetto agli impianti standard, consentendo di affrontare specifiche condizioni anatomiche o limitazioni dello spazio;
  • Ricostruzione dell’osso. In alcuni casi è possibile accrescere il volume dell’osso utilizzando materiali sintetici specifici (osso sintetico); 
  • Posizionamento degli impianti in zone con sufficiente osso. Consiste nell’inserire gli impianti in zone dove l’osso è presente, evitando le zone dove si è riassorbito maggiormente. Ciò offre il vantaggio di poter attuare un carico immediato (vedi sotto) anche nei casi in cui la presenza di osso è limitata (ad esempio, con la tecnica all-on-4);

Se ti hanno detto che hai una quantità insufficiente di osso per gli impianti, ti invitiamo a prenotare una visita con il nostro chirurgo, il dott. Grangia, che saprà risolvere il tuo problema e consigliarti sulla migliore soluzione per tornare ad avere il tuo sorriso.

Implantologia a carico immediato

Se desideri avere risultati tempestivi e denti fissi in breve tempo, all’interno del nostro Studio potrai beneficiare della tecnica del carico immediato, una procedura che permette di connettere i denti fissi agli impianti dentali subito dopo il loro inserimento o a distanza di poche ore.

In questo modo, il paziente potrà uscire dallo studio con i denti fissi il giorno stesso dell’intervento, senza dover attendere mesi per il processo di osteointegrazione, ovvero la capacità di un impianto dentale di stabilizzarsi e fondersi saldamente all’osso mascellare o mandibolare, fornendo una solida base per la sostituzione di un dente mancante. 

Tuttavia, va specificato che, non sempre è possibile praticare questo tipo di procedura. Il paziente, infatti,  deve soddisfare una serie di requisiti per poter accedere a questo tipo di trattamento. Ad esempio, l’osso non è uniforme in tutti i pazienti, né è distribuito ugualmente all’interno delle diverse zone della bocca. Questo, infatti, può essere classificato  come  “duro” o “morbido”.  

Anche nei casi in cui l’osso è molto “morbido”, e non si riesca dunque ad eseguire un carico immediato, è comunque possibile riottenere i propri denti dopo un periodo di tempo leggermente maggiore, generalmente tra i 4 e i 6 mesi.

vantaggi del carico immediato sono molteplici. Tra questi:

  • La riduzione dei tempi complessivi del trattamento, in quanto l’impianto viene inserito lo stesso giorno in cui viene tolto il dente; 
  • La riduzione del numero di anestesie effettuale e il mantenimento dell’estetica del sorriso, evitando al paziente il disagio di un sorriso precario. 

In cosa consiste l’osteointegrazione?

In odontoiatria, l’osteointegrazione si riferisce alla capacità di un impianto dentale di stabilizzarsi e fondersi saldamente all’osso mascellare o mandibolare, fornendo una solida base per la sostituzione di un dente mancante. 

Questo processo può essere suddiviso nelle seguenti fasi:

  • preparazione: il dentista deve creare lo spazio necessario nell’osso per ospitare la radice in titanio;
  • emostasi: dopo aver creato lo spazio nell’osso, il medico inserisce il perno, causando una piccola emorragia che stimola la guarigione. Il siero sanguigno si lega all’impianto in titanio, favorendo la guarigione dei vasi sanguigni;
  • infiammazione: in seguito all’intervento, le cellule immunitarie iniziano a pulire la ferita rimuovendo materiale osseo scheggiato, tessuti e batteri;
  • proliferazione: circa una settimana dopo l’intervento, inizia la formazione di nuovo tessuto osseo che collega l’osso mascellare e l’impianto; 
  • rimodellamento: poche settimane dopo la nuova struttura ossea inizia a rimodellarsi attorno al perno in titanio. Nel corso dei mesi, si forma una struttura ossea solida che consente al dente impiantato di essere completamente funzionale.

I tempi di osteointegrazione possono variare a seconda dei fattori, ma di solito richiedono circa 3-4 mesi per l’arcata inferiore e 5-7 mesi per l’arcata superiore. Questo dipende dalla densità dell’osso.

È consigliabile evitare l’applicazione immediata di protesi, capsule o ponti per favorire il successo dell’osteointegrazione.

L’implantologia è dolorosa?

Una delle paure principali dei pazienti è il dolore. Con noi puoi stare tranquillo! Una volta fatta una corretta anestesia locale, durante l’intervento non sentirai alcun dolore (lavorare con un paziente che ha male è davvero stressante). Inoltre, diciamo sempre ai nostri pazienti che è molto più facile anestetizzare l’osso che un dente.
Dopo l’intervento, consigliamo sempre degli antidolorifici al bisogno. In alcuni casi, però, soprattutto per piccoli interventi come la sostituzione di un solo dente, i pazienti ci dicono che non è stato necessario assumerli.
Se tuttavia la tua paura del dolore persiste, abbiamo una soluzione anche per questo. Da anni collaboriamo con anestesisti esperti, che ci permettono di operare i pazienti più paurosi e ansiosi e di eseguire gli interventi più lunghi tramite la sedazione cosciente. In pratica, rimarrai sveglio durante l’intervento ma sarai estremamente rilassato e questo ti permetterà di vivere serenamente l’esperienza senza paura o agitazione.

Implantologia dentale e prezzi

L’implantologia dentale è una procedura che richiede l’utilizzo di materiali di alta qualità e l’esperienza di un chirurgo qualificato. I costi possono variare a seconda di diversi fattori, tra cui: 

  • il numero di impianti necessari;
  • il numero di denti necessario;
  • l’eventuale carico immediato;
  • la quantità di osso disponibile;
  • il livello di esperienza del dentista.

Quello che possiamo dire sul costo degli impianti dentali è che si tratta sicuramente di un investimento importante, non troppo economico, ma fondamentale per riabilitare la tua bocca. 

Non ti consigliamo quindi di rivolgerti a centri low-cost, perché potresti incorrere nell’uso di impianti di scarsa qualità, mancanza di corretta sterilizzazione e materiali protesici scadenti. Queste soluzioni possono causare seri problemi e richiedere ulteriori interventi più costosi.

Implantologia dentale a Cantù

Se stai cercando uno Studio Dentistico a Cantù per ricevere una consulenza in merito ad eventuali impianti dentali puoi rivolgerti al Centro di Odontoiatria Grangia.

Contattaci per maggiori informazioni! Ti aspettiamo!

Mangiare bene per la salute della tua bocca

La salute dentale non dipende unicamente da come vengono lavati i denti nel corso della giornata. Anche l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale sullo stato dei nostri denti e delle nostre gengive.

In questo articolo ti forniremo informazioni utili sulle abitudini alimentari per preservare il tuo cavo orale, dando alcuni consigli su come scegliere in modo appropriato cibi e bevande.

Buona lettura!

Zucchero? No grazie!

Lo zucchero fa venire le carie: è questa la frase che tutti conosciamo. Di fatto dobbiamo pensare che ogni volta che mettiamo in bocca qualcosa che non sia acqua, lo smalto si dissolve. Quando mangiamo, i batteri del cavo orale metabolizzano gli zuccheri e li trasformano in acidi, dando così inizio all’azione di attacco allo smalto dentale.

Limitare l’assunzione di zuccheri può quindi aiutare a prevenire la formazione della placca batterica e quindi della carie dentale. Ecco alcuni consigli da sapere:

  • Bevi molta acqua ed evita le bevande zuccherate (succhi di frutta o tisane zuccherate);
  • Evita di mangiare snack come biscotti, caramelle e dolci soprattutto alla fine di ogni pasto. Concludi i pasti con cibi che nutrono i denti e non li danneggiano (come il caffè SENZA zucchero o il formaggio).
  • Non aggiungere zucchero ai cibi;
  • Leggi le etichette degli alimenti e scegli quelli a basso contenuto di zuccheri (come lo yogurt);
  • Evita di mantenere in bocca zuccheri e cibi acidi;
  • Pulisci i denti almeno due volte al giorno e specialmente dopo aver mangiato cibi zuccherati (se non hai la possibilità di lavarti i denti, mangia una gomma da masticare allo xilitolo).

Cibi cariogeni, cariostatici e anticariogeni 

I cibi che ingeriamo possono essere classificati in tre categorie:

  1. Cariogeni: sono quei cibi che in presenza di placca batterica favoriscono l’insorgere di carie e comprendono cibi acidi e zuccheri. Idealmente andrebbero consumati insieme ad alimenti anticariogeni, ovvero “protettivi” e, se possibile, sarebbe preferibile evitare di sceglierli come spuntino o di consumarli alla fine di un pasto principale. Nonostante siano dannosi, è importante tuttavia continuare a consumarli poiché contengono nutrienti utili al benessere dell’organismo;
  2. Cariostatici: si tratta dei cosiddetti cibi neutri, ovvero quelli che non contribuiscono direttamente allo sviluppo delle carie e dunque possono essere consumati liberamente. Fra questi figurano le verdure (quando sono cotte), cibi proteici (come pesce e carne) e quelli che contengono grassi come uova e formaggi freschi;
  3. Anticariogeni: sono i cibi che contrastano la formazione delle carie e favoriscono lo sviluppo di batteri benefici. Per esempio, la frutta fresca (non acida), frutta a guscio (come mandorle, nocciole, noci, etc.), verdure (fibrose e crude), latticini (latte e formaggi stagionati), acqua e bevande alcaline (prive di zuccheri).

Bevi molta acqua: idrata il tuo sorriso!

Anche l’assunzione di acqua svolge una serie di funzioni importanti che aiutano a mantenere i denti sani e a prevenire le carie. Bere molta acqua, infatti: 

  • Aiuta a riportare i denti alla loro colorazione naturale: Molti cibi e bevande, come il caffè, possono provocare la comparsa di macchie sui denti. Bere acqua aiuta a ridurre l’effetto delle macchie perché porta via in modo naturale tutte le particelle che si fissano sui denti, aiutando così a mantenere un sorriso più bianco;
  • Rinforza i denti: bere molta acqua aiuta a prevenire la carie, rinforza lo smalto e rende più semplice la remineralizzazione;
  • Mantiene un sano equilibrio del pH in bocca: il fluoro contenuto nell’acqua protegge lo smalto dei denti dagli acidi contenuti in alcuni cibi e bevande. Bere uno o due bicchiere di acqua alla fine del pasto elimina i residui di acido dalla cavità orale.

E la gomma da masticare? 

Anche se non prettamente “alimentazione” ci interessa spendere due parole sulla gomma da masticare e i suoi effetti sulla salute orale.

Vediamo insieme alcuni aspetti positivi e negativi della gomma da masticare.

Positivi:

  • Stimola la produzione di saliva, fondamentale per una corretta salute dentale;
  • Può contribuire a ridurre l’alitosi e offrire una sensazione di pulizia e freschezza in bocca;
  • Attraverso la masticazione, aiuta ad eliminare i residui di cibo.

Negativi:

  • Danneggia lo smalto dentale se masticata per periodi prolungati o in modo eccessivo;
  • Attenzione agli zuccheri! È importante scegliere le gomme senza zucchero;
  • Oltre al danneggiamento dello smalto dentale, la masticazione eccessiva potrebbe mettere sotto stress le articolazioni della mascella, causando dolore, rigidità e disturbi temporomandibolari.

Detto ciò, ti consigliamo di utilizzare la gomma da masticare allo xilitolo, in quanto ha un ridotto apporto calorico e un ridotto impatto sui livelli di zuccheri nel sangue.

Conclusione

Adesso sai come prenderti cura della salute dei tuoi denti anche attraverso l’alimentazione! Seguendo questi semplici consigli è possibile mantenere i denti e le gengive in salute, conservando sempre un sorriso sano e luminoso.

Se desideri ricevere maggiori informazioni, contattaci!

Paura del dentista? Superiamola insieme!

L’ansia da dentista è un problema che affligge molte persone e che, spesso, può impedire loro di ricevere le cure necessarie per mantenere la salute orale. Tuttavia, ci sono molti modi per superare questa paura, rendendo l’esperienza il più confortevole possibile.

In questo articolo ti daremo alcuni consigli per affrontare la paura del dentista, buona lettura!

Origine e sintomi dell’odontofobia

L’odontofobia è una paura istintiva che colpisce un paziente prima ancora di qualsiasi visita dal dentista. Se da una parte è normale provare una leggera ansia prima di una seduta dall’odontoiatra, essere in preda all’angoscia e rifiutarsi di farsi visitare significa essere un paziente odontofobico.

L’odontofobia è spesso collegata a traumi vissuti durante gli anni dell’infanzia o a esperienze traumatiche in età adolescenziale o adulta, anche indirette (come esperienze di parenti e amici).

L’estetica dei denti può rappresentare una causa di tale disturbo: infatti, l’idea di mostrare i propri denti può essere fonte di grande imbarazzo per alcune persone. I sintomi dell’odontofobia possono manifestarsi in varie modalità, come la sudorazione eccessiva, la tachicardia e il respiro corto e affannoso.

Per fortuna superare la paura del dentista è possibile grazie all’aiuto di professionisti specializzati in grado di guidare il paziente verso la soluzione del suo problema.

Scopriamo insieme come!

Scegliere un dentista empatico

Scegli un dentista empatico! Questo è un passo importante per rendere l’esperienza più serena e confortevole. Trovare infatti un odontoiatra sensibile alle paure e alle preoccupazioni è fondamentale. Nel Centro di Odontoiatria Grangia troverai un clima positivo e un team attento a ridurre il carico di preoccupazione durante tutto il percorso di cura.

Comunica le tue paure 

Parla apertamente con noi! Questo può essere un passo importante per affrontare le tue ansie. Ti spiegheremo nel dettaglio le procedure che verranno effettuate e ti forniremo tutte le informazioni utili per capire cosa accadrà durante il trattamento.

Sei sei un paziente molto odontofobico cercheremo di distrarti tramite delle cuffie dove puoi ascoltare la musica che più ti piace oppure ti faremo guardare e ascoltare un bel film, grazie ai nostri televisori presenti in ogni studio.

La sedazione per via inalatoria

L’utilizzo della sedazione cosciente per via inalatoria, è un’opzione che prevede l’uso di una mascherina posta sul naso che consente di rilassarti. Con questa tecnica respirerai una miscela di protossido di azoto e ossigeno. Rimarrai cosciente durante tutto il processo, in modo da poter seguire le istruzioni del dentista e rispondere alle nostre domande durante tutta la seduta, quello che varia è il rilassamento spontaneodel tuo corpo e la tua soglia del dolore che viene innalzata.Nel post operatorio non avrai nessun effetto collaterale, potrai praticare tutte le attività e potrai guidare veicoli.

Questa opzione, oltre a essere utile per i pazienti chehanno una forte paura o che hanno subito esperienze negative in passato, può anche essere utile per pazienti pediatrici o pazienti con condizioni mediche che possono rendere il trattamento più difficile.

Di questa tecnologia ne parliamo anche qui: sedazione cosciente.

La sedazione per via endovenosa

Questa è una tecnica in cui un nostro collaboratore medico anestesista provvede a ad inoculare farmaci attraverso una cannula posizionata nella vena del tuo braccio in maniera non dolorosa.  Durante la somministrazione vengono monitorati i parametri vitali.Comunque risponderai agli stimoli dettati da noi ma grazie a questi farmaci non sentirai alcun fastidio.

Nel post operatorio come effetto collaterale avrai stanchezza fisica e sonnolenza. Dopo questa sedazione non è consentito guidare o fare attività che richiedono molta concentrazione. 

Questa opzione viene utilizzata soprattutto per interventi chirurgici importanti, come l’inserimento di impianti ed estrazioni complesse.

Di questa tecnologia ne parliamo anche qui: sedazione cosciente endovenosa.

Conclusione

La paura del dentista è una problematica comune e comprensibile, tuttavia con l’aiuto di queste tecniche, calibrate sulle esigenze personali, è possibile effettuare ed affrontare le cure odontoiatriche in una condizione di assoluta tranquillità e in totale sicurezza.

Nel caso tu soffrissi d’ansia, comunicaci le tue preoccupazioni: insieme troveremo una soluzione per metterti a tuo agio e preservare così la tua salute orale. Ti aspettiamo per conoscerti!